Gabriel Garko, per l'incidente a Sanremo 2016 in terapia

Gabriel Garko, intervistato dal Corriere della Sera, rivela che dopo essere rimasto coinvolto nell'incidente poco prima di Sanremo 2016, quando una forte esplosione fece crollare Villa della Rosa, dove l'attore alloggiava, per superare lo choc è dovuto andare in terapia

Gabriel Garko rivela che dopo l'incidente dello scorso anno a Sanremo è andato in terapia

Quando gli si domanda quale sia stato il momento più buio della sua esistenza, Gabriel Garko non ha dubbi: "Quando nel febbraio 2016 mi trovai nello scoppio della villa vicino Sanremo, che costò la vita all’anziana proprietaria. Un incidente che mi ha cambiato la vita".

"Poi sono andato in terapia psicologica - continua l'attore - Sentire la morte così vicina, una cosa terribile: era mattina, stavo dormendo, mi son ritrovato sepolto sotto le macerie, ho creduto fosse la fine, ho pensato alla sera prima, che avrebbe potuto essere l’ultima della mia vita. Esserne uscito salvo, un miracolo. Ho superato lo choc, per la voglia di salutare i miei genitori dal palco del Festival".

Andare in terapia gli ha fatto bene, ma Gabriel Garko non dimenticherà mai l'incidente accaduto poco prima di Sanremo 2016. Ora il 44enne nato a Torino è sereno. L'amore più grande che ha è quello per il suo lavoro. "Ora però sono legato ad Adua (Del Vesco, attrice ndr): è molto più giovane di me e forse mi considerano un vampiro che succhia linfa vitale da una ragazza. Ma con lei faccio un po’ il “maestro”, mi diverto a darle consigli professionali", sottolinea. I figli? "Mi mancano: vorrei avere un adolescente con cui condividere passioni". Ma non si decide mai: "Mi sento ancora troppo figlio io, avendo genitori meravigliosi da cui vado ogni tanto a rifugiarmi".

Legato sentimentalemente ad Adua Del Vesco, al matrimonio proprio non pensa

Ha una famiglia numerosa: il padre Claudio è di Vicenza, pasticcere, la mamma Isabella di Catania, casalinga, e tre sorelle. Da bambino odiava essere fotografato: "Non sopportavo di comparire nemmeno in un filmino domestico: se qualcuno mi puntava addosso la cinepresa fuggivo. Non ho mai partecipato neanche a recite scolastiche". A scuola non era bravo: "In condotta voti bassissimi, sono stato sospeso più volte. Il rendimento scolastico, così e così: se mi era simpatico il professore, studiavo, altrimenti... Mi ero innamorato della professoressa d’italiano, era bellissima, e nella sua materia prendevo bei voti".

E' stato eletto "Il più bello d’Italia" e ha posato nudo per la rivista Max: "Ho sempre voluto fare l’attore e percorrevo ogni strada possibile. Non nego che l’aspetto fisico abbia avuto il suo peso e, tuttora, pago la “tassa del pettorale”: in ogni film c’è quasi sempre la scena in cui sto sotto la doccia. La bellezza conta, ma se io contassi solo sulla bellezza sarei già scomparso".

Il lavoro rimane l'amore più grande della sua vita

E' stato pure Carabiniere e non per set: "Per il servizio di leva, scelsi di indossare la divisa della Benemerita. In quel periodo ero già un po’ noto, ma giustamente nell’Arma venivo trattato come tutti gli altri". Ora recita e, nonostante sia fidanzato alle nozze non pensa: "Il matrimonio non mi piace: l’idea di finire in ciabatte e vestaglia su una vecchia poltrona mi fa orrore. Se amo una persona voglio un bel rapporto senza l’obbligo del contratto matrimoniale. Vedo amici che si sposano e divorziano. Perché mi devo inguaiare?".