Gerry Scotti aveva detto che a 60 anni avrebbe lasciato il mondo della tv. Al giro di boa non manca molto, li compirà tra poco più di un anno, il 7 agosto del 2016. Il conduttore de "Lo show dei record" dalle pagine di Vanity Fair conferma la sua intenzione: "Io a 60 anni smetterò di fare Gerry Scotti, cioè il conduttore di programmi quotidiani, ma magari vado in giro per il mondo a fare documentari sulle cose che la gente non sa che mi piacciono: viaggi, cibo, moto, barche", ha dichiarato. Ma nei suoi sogni c'è anche quello di fare l'imprenditore vinicolo. Durante l'intervista ha anche rivelato di non vergognasi che il figlio Edoardo lavori con lui al "Lo show dei record"
Ma cosa farà Gerry Scotti lontano dal piccolo schermo? "Oramai l'età media per gli uomini è sopra gli ottant'anni. Considerato che ne ho passati venti a diventare uomo, quaranta a fare un lavoro che mi piaceva molto e che mi è arrivato senza che lo cercassi, mi piacerebbe nei prossimi venti affrontare qualche sfida in più", ha risposto il presentatore. Gli piacerebbe fare l'imprenditore, ha spiegato, sta pensando di prendere un vigneto e di fare il vino: "Mi sono anche arrivate offerte da persone che volevano cedere le loro aziende, ma tutte le volte che devo decidere mi sudano le mani", ha raccontato. Gli manca il coraggio di fare il grande passo, ha rivelato: "Non vorrei atterrare dal mio pianeta di bambini privilegiati in un mondo dove vengo preso per i fornelli, come è già successo a tanti personaggi dello spettacolo". Alla soglia dei 60 anni, Gerry Scotti si mantiene ancora in forma: "Un mestiere come il mio, presentatore di programmi quotidiani, lo puoi fare solo sera non esci e vai a letto presto, se controlli la tua alimentazione e fai regolare attività fisica. Io peso 110 chili e amo la buona tavola - ha affermato - ma non ho mai aperto il frigo di casa fuori dagli orari dei pasti".
Gerry Scotti ha parlato anche del figlio Edoardo, 22 anni, che da quest'anno lavora con lui, riveste il ruolo di inviato a "Lo show dei record": "E' stata la produzione a volerlo, perché lo conoscevano e sanno che parla l'inglese come l'italiano e ha studiato regia tre anni in America - ha spiegato - l'hanno messo alla prova con alcuni collegamenti dall'America e dalla Cina, e lui si è dimostrato all'altezza. Grazie a me ha avuto un'opportunità più degli altri, magari altrettanto bravi? E' vero ma non me ne vergogno. Credo sia peggio per un padre medico piazzare un figlio incompetente in ospedale". Chissà se suo figlio ha intenzione di seguire le sue orme in tv anche in futuro.
