Giuliano Gemma, per l'amico soccorsi non tempestivi

E' deceduto mentre veniva trasportato all'ospedale di Civitavecchia. Giuliano Gemma è morto martedì 1 ottobre a seguito delle ferite riportate dopo un incidente stradale a Cerveteri. Eppure, come rivelato dalla moglie intervistata da Pomeriggio 5 nella sua casa romana, dove si è recava dopo la morte del marito, l'attore, subito dopo lo scontro, ha chiamato per rassicurarla. Le avrebbe detto di non preoccuparsi e di essersi fatto male solo a una gamba.

A mettere benzina sul fuoco c'è anche il migliore amico di Gemma, Roberto Di Berardino, che ha ricostruito le fasi precedenti e successive allo scontro in auto. "Non posso crederci ancora, eravamo assieme mezz’ora prima, dalle 18,30 alle 19,10 e discutevamo sui programmi della serata con sua moglie Barbara - ha spiegato a Il Mattino - Prima di andarsene dal locale aveva voluto vedere le foto su Facebook della figlia Vera e dei nipoti. Poi lo schianto a due metri da casa mia, in quell’incrocio maledetto". Per l'uomo, subito accorso in strada per prestare soccorso, il divo, subito dopo l'incidente, sarebbe stato cosciente e gli avrebbe indicato pure dove aveva i documenti nella giacca. La causa della crisi e la successiva scomparsa di Giuliano la attribuisce ai soccorsi, troppo lenti nell'intervenire sul posto e nel trasportarlo in ospedale: "L’ambulanza è intervenuta ma è rimasta ferma troppo tempo ed è partita solo quando ne è venuta un’altra. Io non capisco il motivo. Quelli del 118 mi hanno risposto che non poteva andare via perché c’era un bambino ferito. Ma io quel bimbo l’ho visto in piedi e l’ho anche accarezzato. Poi ho seguito Giuliano con la mia auto ma all’ospedale di Civitavecchia non ce l’ha fatta".

I funerali di Gemma saranno celebrati a Roma nella chiesa di Santa Maria dei Miracoli, in Piazza del Popolo lunedì 7 ottobre. Già domenica 6 sarà possibile dargli un ultimo saluto con l'apertura della camera ardente nella sala della promoteca del Campidoglio. Il mistero sulla sua morte, però, rimane.