Patrizia De Blanck: 'Ho rischiato di morire ma ora con Andrea Scala ho ritrovato l'amore'

Patrizia De Blanck a 69 anni ha ritrovato l'amore, la contessa è tornata insieme al dottor Andrea Scala, l'uomo che è stato al suo fianco dal 2011 al 2012, prima che venisse colpita da gravi problemi di salute: "Ora però ho deciso di riprendermi la vita - ha dichiarato la nobildonna al settimanale DiPiù - e di riprendermi anche il fidanzato". "Ho passato due anni veramente brutti - ha aggiunto - in cui ho visto la morte in faccia e, ancora peggio, ho desiderato di andarmene per sempre. Ma ora voglio ripartire. E con Andrea sento di poterlo fare. Lui è uno dei più importanti ortopedici italiani, ha curto anche Totti. Lo chiamano il 'chirurgo dell'impossibile' perché riesce a fare interventi che nessuno sa fare: ha rimesso in piedi migliaia di persone".

Patrizia De Blanck negli ultimi due anni è stata davvero male, ma per fortuna adesso è tornato il sereno nella sua vita

Patrizia De Blanck, dopo un lungo inverno è tornata a sorridere alla primavera, e ha trovato anche il coraggio di essere finalmente felice in amore. In questi giorni, proprio insieme al fidanzato Andrea Scala, ha assistito alla prima teatrale dello spettacolo "L'amore è al follia" di Max Tortora, concedendosi una rilassante serata mondana: "Erano due anni che non calcavo il tappeto rosso - ha raccontato - Però, per la prima volta da un sacco di tempo, ho sentito il desiderio di farlo e così ho chiesto ad Andrea di accompagnarmi. Mi fa piacere che sia stato lui a 'battezzare' il mio rientro in società. E ora ci stiamo facendo trasportare da questo ritorno di fiamma". Patrizia De Blanck ha poi spiegato cosa l'ha spinta a tornare tra le braccia di Andrea Scala: "Lui - ha detto - è un uomo stupendo, affettuoso, dolce. Non a caso sono stata con lui per due anni. Poi io sono stata male e ci siamo allontanati...". "Sono io che ho evoluto chiudere la storia - ha aggiunto la De Blanck - Io sono stata in punto di morte, si salvano due su cento da quello che ho avuto io, e non avevo più energie da dare a nessuno. Potevo solo concentrarle su di me per cercare di riprendermi. Poi, però, è scomparso mio fratello e sono caduta in depressione. E quando accade qualcosa del genere, tutto il resto non esiste più. Ma se stai con un uomo gli devi anche dare qualcosa: la tua persona, il tuo tempo. Io però non avevo niente da dare a nessuno, senon a me stessa e un po' a ma figlia Giada". Il fidanzato, però, ha continuato a starle accanto anche quando stava male: "Andrea - ha rivelato la contessa - è stato l'uomo che mi ha salvato la vita: senza il suo intervento sarei morta al cento per cento".

Patrizia ha ritrovato anche l'amore tra le braccia del suo ex fidanzato, il medico ortopedico Andrea Scala

Patrizia ha poi raccontato come sono andate le cose, le era andata in setticemia la cistifellea, "stavo per morire di infezione - ha svelato - Io però pensavo che si trattasse di una banale gastrite: sono stata male per due giorni, vomitavo, ma non andavo in clinica. Allora mia figlia ha chiamato Andrea per chiedergli di prendere in mano la situazione e lui è arrivato subito. Ma, visto che mi conosce bene e sa che se fosse stato lui a dirmi di ricoverarmi io, cocciuta come sono, lo avrei mandato a quel paese senza tanti giri di parole, Andrea si è portato dietro anche il suo braccio destro: lo ha mandato su da me, mentre lui è rimasto in strada ad attendere, per ordinarmi di seguirli e di farmi ricoverare. Io non volevo, ma questo assistente di Andrea mi ha detto: 'Patrizia, hai gli occhi verdi'. E io: 'Certo, da sempre'. Ma lui: 'No, sono verdi di bile. Non c'è tempo da perdere'. Allora ho accettato e mi sono ricoverata nella clinica dove Andrea opera abitualmente. Lui ha preparato la sala operatoria e la notte stessa sono stata operata dal professor Masoni, non da Andrea perché lui è ortopedico e quello non era il suo campo. Però ha voluto assistere. Mi hanno detto che, senza l'operazione, non avrei visto l'alba. E comunque il mio calvario non era finito perché poi ho avuto la pancreatite, una malattia che ti uccide, che aveva cominciato a divorarmi polmoni e intestino. Sono rimasta ricoverata per tre mesi, e mi hanno operato cinque volte. Come le dicevo, lui opera in quella clinica, l'Ars Medica, qui a Roma, e quindi mi è stato molto vicino in quei mesi. Tutte le volte che dovevo subire un intervento lui era con me. Poi, però, dopo tutti questi guai, quando piano piano mi stavo riprendendo, ho ricevuto il colpo di grazia". E' morto suo fratello Dario in seguito a una banale caduta e così Patrizia è caduta in depressione e ha iniziato a desiderare la morte. Per fortuna però è uscita dal tunnel e ora ha ritrovato anche l'amore.