A Roma le 12 bellezze in carne e computer grafica

L'importanza di un locale si nota subito. Dall'ingresso. Dai classici 'buttafuori', al Gilda elegantissimi e esageratamente gentili. Forse è stato un caso di una sera, di una notte ma tant'è. La serata inizia nel migliore dei modi. Freddo, freddissimo, questo si. Sorrido e mi chiedo se la pochezza di gradi esterni basterà perché le signorine invitate rinuncino a scarpe aperte e scollature vertiginose.

La prima cosa che mi capita tra le mani è il calendario ovviamente. 'Android Dreams - omaggio a Philip K. Dick'. Chissà se le dodici bellissime modelle immortalate in questi scatti dall'originale Enrico Ricciardi, avranno sentore di chi possa nascondersi dietro questo nome: Dick è quasi necessariamente un genio, una mente che ha partorito gli scenari cyber-punk più rivoluzionari del dopoguerra. Sarà stata questa enorme eredità a ispirare tanta sensualità in dodici scatti all'insegna del più totale no-nude look?

Certo, i nomi fanno presagire una gran serata: Nathaly Caldonazzo, Alena Seredova, Moran Atias, Miriana Trevisan, Ellen Hidding, Anna Edwards, Denny Mendez, Samantha De Grenet, Tessa Gelisio, Jurgita Tvarish, Vanessa Kelly e l'unico uomo, il bello e dannato Edoardo Costa. Guardo le poltroncine che da lì a poco ospiteranno cotante curve, quasi le invidio, beate loro. Sui maxi schermi in ripetizione continua, scorrono le immagini del backstage del calendario: Samantha De Grenet ammicca all'occhio succube dell'osservatore, l'olandesina Ellen sorride dai suoi occhi azzurri, Elena Seredova dal suo metro e novanta saluta gli astanti e chissà com'è il mondo da lassù. Peccato che si limiteranno a farlo solo dal televisore, esclusivamente dal video: al Gilda hanno glissato quasi tutte.

Gettone di onesta presenza per Miriana - Aprile - Trevisan, Denny - Luglio - Mendez e Anna - Giugno - Edwards, quasi sconvolgente nella sua impronosticabile bellezza. Miriana sembra ritrovare tanti amici e nell'area adibita ai Vip (ma liberamente valicabile, dobbiamo dirlo) saluta a destra e a manca ostentando sorrisi più o meno veri. E' molto carina nei suoi pantaloni verde militare con una leggera catena che dal passante della cinta, le si infila in tasca come la mano di un innamorato. Mi avvicino per chiederle una firma e una dedica ai lettori di GossipNews sulla sua pagina di Calendario. Attendo che termini un'intervista e la chiamo per nome, lei si gira, un ampio sorriso attende che le spieghi cosa c'è da fare. "News si scrive con la -e- o con la -i-?", mi domanda. Io la guardo, non propriamente uno sguardo d'amore, come a dire, "Ma sei seria?". Lei sorride di nuovo, "E scusa, non ci sto capendo niente!". La superficie ultra patinata del calendario non aiuta, la penna lascia una scia d'inchiostro impossibile, ma piano piano qualcose ne esce. Le specifico la corretta dicitura, aggiungendo che alla fine ci va la 'esse'. E andiamo, ho imbarazzato la Trevisan.

Denny Mendez arriva dopo l'apertura ufficiale del buffet, unica soluzione pensabile per allontanare tutti i giornalisti e fotoreporter dall'area Vip. Naturalmente la sua presenza non passa inosservata e la massa fa il suo ritorna ancora masticando, tra fette di salame e bicchieri di vino: alla fine risulterà essere la più intervistata e fotografata di tutte, di tutte le tre che si sono degnate di presenziare, è ovvio. Raggiungerla per la dedica ai lettori è qualcosa che rasenta l'impossibile: il problema è che lei è troppo gentile, il suo sorriso abbaglia, la televisione non le rende giustizia. Solo 'La Vita in diretta' la trattiene per almeno 40 minuti. La seguo come un segugio fedele nell'area Vip dove prende posto, altre due interviste prima che la folla si diradi un po' e io riesca ad avvicinarmi ancora, spalleggiando come un giocatore di rugby. Comincio ad imbarazzarmi perché lei è la quarta volta che mi nota e potrebbe prendermi per uno di quei depravati pazzi contorsionisti sempre dietro il Vip di turno. Per fortuna riesco a giustificarmi poco dopo, ignorando il velleitario tentativo di un buffone che microfono alla mano ha provato a scavalcare me e tutti gli altri. La chiamo, lei si gira di scatto, "Dimmi!". Mi scuso per la penna, fa veramente schifo. Più che la penna è la carta del calendario, decidiamo insieme. Si autografa sulla pancia patinata, mi riconsegna la penna e si raccomanda di non dimenticare il tappo. Capira, tanto finora non è servito a granché visti i risultati. Mi allontano, non prima di aver tracciato un deciso segno, questo spero indelebile, sulla giacca del buffone di prima.

Anna Edwards non riesco a raggiungerla, si perde inspiegabilmente nella folla e nessuno l'ha più rivista. Quel poco è però bastato: veramente splendida, l'unica in minigonna, portata con eleganza non chalance, capelli tenuti insieme da occhiali da sole sportivi; finché è stata visibile, ha armeggiato con il suo cellulare mandando sms come e meglio di Megan Gale.

Durante le foto qualche operatore protesta nei confronti di Ciccio, il simpatico e disponibile 'Capo' del Gilda, reo di introfularsi ogni volta durante gli scatti e di portare via il soggetto delle attenzioni di turno: in effetti si spreca tra baciamano e inchini riverenti, per lui la donna è opera d'arte, ancor di più se è una donna ospite del suo locale. La musica è leggermente aumentata di volume, i camerieri devono farsi strada con difficoltà tra la calca intorno gli ospiti, ma non è caduto nemmeno un bicchiere; faccio in tempo a registrare ancora qualche protesta: un operatore di una tv locale mi borbotta che non c'è rispetto per le televisioni minori e che gli stessi Vip si fanno intervistare quasi con disgusto: "Faccio questo lavoro da 30 anni e molta gente della Rai o Mediaset dovrebbe venire a fare lezione da me". Lo saluto con un sorriso, mentre finalmente anche lui riesce a raggiungere la Mendez e forse dimentica le sue critiche. Mi guardo per l'ultima volta intorno, controllo le firme sul calendario: l'inchiostro non terrà ancora per molto. Nel buio intimo del Gilda, un urlo mi distoglie dal mio tranquillo percorso alla volta dell'uscita. Un urlo in romanaccio profondo che chiama chiunque verso ogni dove: si tratta di Pasquale Africano, quel Pasquale di Forum, avvolto da una sgargiante giacca gialla (anche lui colpito dalla sindrome del guardaroba?) che continua a ripetere chissà a chi: "E te credo, e te credo". Cosa ne penserebbe il Giudice?

Evento molto piacevole, nonostante il tentativo degli stessi protagonisti di rovinarlo, assenti ingiustificati. Fuori fa ancora freddo, più di prima. La macchina è lontana e sorrido di nuovo, immaginando la scena dall'esterno: io che cammino quasi correndo per Via del Corso, mantenendo un calendario di belle figliole come fosse una reliquia: si gelano le mani, ma non posso fare altrimenti, ricordate? L'inchiostro delle firme...

Nella foto: Miriana Trevisan - Foto: E. Rossi © GossipNews