Addio Hunziker-Trussardi, il commento del giornalista che li ha fatti conoscere, Vittorio Feltri

L’addio tra Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi, arrivato dopo 10 anni, continua a fare rumore. A gettare benzina sul fuoco ci pensa pure il commento del giornalista che li ha fatti conoscere, Vittorio Feltri. Era stato il 78enne a fare da Cupido alla coppia, mentre era a cena con l’imprenditore 38enne nel ristorante della sua famiglia, Trussardi alla Scala. “Ignoro le motivazioni, tuttavia non mi è oscuro cosa succede…”, confessa.

Addio Hunziker-Trussardi (rispettivamente 45 e 38 anni), il commento del giornalista che li ha fatti conoscere, Vittorio Feltri

“E’più difficile tenere in piedi un matrimonio che un patrimonio. Infatti i ricchi, anche durante la pandemia, sono diventati ricchissimi, mentre i poveri hanno litigato in famiglia e sono diventati poverissimi. Poi ci sono delle eccezioni. Tomaso Trussardi e Michelle Hunziker, che non si possono definire indigenti, dopo dieci anni di matrimonio apparentemente da favola si sono separati. La notizia ha suscitato clamore, poiché la coppia risultava bene assortita e non vi era anima che avrebbe potuto immaginare che l’idillio si sarebbe spaccato irrimediabilmente. E invece i due ora sono alle carte bollate”, scrive Feltri su Novella 2000.

"Quali siano i motivi degli attriti nessuno lo sa, neppure io che ho considerato Tomaso una specie di figlio, e ho cercato in tutti i modi di indirizzarlo. Era un ragazzo fragile e, per dargli una mano, gli affidai la rubrica delle automobili su Libero, che lui devo riconoscere sviluppava molto bene - racconta il direttore - Una sera ero a cena con Tom nel suo ristorante in Piazza della Scala, quando un cameriere mi informò che Michelle, con una amica, si era accomodata al piano superiore. A quel punto decisi di salire a salutarla, in quanto la conoscevo da tempo, e mi accompagnò il mio commensale. Lo presentai alla signora di Striscia la Notizia, e brigai affinché i due si scambiassero i numeri del telefonino”.

Era stato il 78enne a fare da Cupido mentre cenava col 38enne da Trussardi alla Scala

“Quel che accadde in seguito è noto. Di lì a poco tempo si sposarono e io fui il loro testimone di nozze a Bergamo, nel Palazzo cosiddetto di Giustizia - continua il famoso giornalista - I coniugi avviarono una unione perfetta, fatta di reciproco sostegno. Ebbero due bambine dolcissime, e sembrava che il matrimonio fosse inossidabile. Ma nella vita avvengono cose strane, cosicché ora siamo qui a commentare la rottura di un sodalizio che pareva saldissimo”.

Feltri poi dice la sua sulla separazione: “Ignoro le motivazioni pure perché Tomaso ormai lo incrocio raramente, e non ho raccolto le sue confidenze. Tuttavia non mi è oscuro cosa succede non raramente a marito e moglie. La convivenza è dura da tollerare. C’è un momento in cui lei o lui non ne può più di avere accanto una persona che sbadiglia o si soffia il naso. Segnali piccoli eppure decisivi: al sentimento è subentrata l’insofferenza. E tutto va a rotoli. Sposarsi significa sopportarsi, se ciò non è possibile conviene dirsi addio per evitare guai maggiori”.

La conclusione per Vittorio, che tanto amava la coppia è ovvia: “Michelle e Tomaso sono arrivati al traguardo, nessuno dei due però ha vinto la gara. Gli sposi che si dividono perdono insieme la partita”.