Adriana Volpe dopo la sentenza contro Magalli: 'Devi risarcirmi di 25mila euro’

Dopo la sentenza nel processo che ha visto contrapposti Adriana Volpe e Giancarlo Magalli, la conduttrice trentina ha voluto mettere in chiaro alcune cose tramite un post social. Ha infatti affermato che quanto dichiarato dal collega 74enne non corrisponderebbe al vero. La 48enne ha scritto su Instagram: “Caro Magalli, ieri il tribunale di Milano ti ha condannato per il reato di diffamazione aggravata. All’uscita invece di chiedermi scusa sei corso fuori a scrivere un post su Facebook tentando di distorcere e sminuire questa sentenza che invece ha una portata e peso straordinari. Hai scritto cose false e come sempre screditanti. I giornali leggendo il tuo post hanno subito riportato titoli come ‘Magalli deve pagare solo una multa’, ‘Sono stato multato’”.

Adriana Volpe, 48 anni, ha reagito alla sentenza nel processo contro Giancarlo Magalli chiarendo alcune cose

“No Giancarlo, tu sei stato condannato! Giancarlo con le tue azioni hai cambiato il corso della mia vita lavorativa ma forse non sai che sei riuscito a tirare fuori una forza che neppure io sapevo di avere, l’ho tirata fuori per rispondere ai tuoi insulti, alle gravi allusioni e alle cattiverie gratuite che hai detto e scritto. È una battaglia che ho fatto per me, per mia figlia e per tutte le donne che sono vittime di soprusi e angherie sul lavoro”, ha aggiunto.

Ha quindi continuato: “Leggendo il tuo post hai scritto: ‘Il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare), una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò)’. Beh, informati bene perché. Pagherai un mio risarcimento di 25 mila, ti ricordo è una provvisionale che va pagata perché è immediatamente esecutiva; Dovrai risarcire tutte le spese legali; Dovrai liquidarmi ulteriori danni che verranno quantificati dal giudice civile. Devo ringraziare per questo il lavoro straordinario degli Avvocati Nicola Menardo e Stefania Nubile dello studio Grande Stevens”.

“Sappi che i soldi che riceverò li verserò ad un’associazione che tutela le donne vittime di violenza perché questa è una battaglia che ho fatto non per i tuoi soldi ma per avere giustizia, per avere una sentenza che aiuti a combattere antichi retaggi legati alle donne che ancora oggi sono duri a morire, e spero che questa sentenza incoraggi tutte le donne che si sono trovate nella mia condizione a reagire e denunciare. Ora che l'autorità giudiziaria si è pronunciata, auspico che la RAI faccia altrettanto, a tutela della sua immagine di TV pubblica Oggi si è chiuso il caso giudiziario del Tribunale di Milano. Ci vediamo ad Aprile al Tribunale di Roma dove ancora pende per Te un rinvio a giudizio”, ha infine concluso.