Alda D'eusanio e la Rai: capro espiatorio o colpe autentiche?

La chiamano televisione di Stato perchè dovrebbe dare un servizio di pubblica utilità al cittadino/utente, ma in questi ultimi tempi la Rai sembra aver perso di vista il suo vero obiettivo. Ascolti in calo, trasmissioni mediocri e polemiche a non finire. A rendere ancora più piccante l'inusuale cocktail ci si mette anche Alda D'Eusanio e il suo controverso programma, "Al posto tuo", in onda tutti i giorni su Raidue. Il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di AN e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai, in occasione della seduta della commissione dedicata all'audizione del direttore generale della Rai Agostino Saccà, ha espresso idee molto chiare sul futuro della conduttrice: "Sono favorevole al licenziamento di questo genio incompreso della nostra tv. Sono anni che questa signora impone una 'malatv' che non rispetta i diritti dei minori e veicola disvalori e modelli culturali deteriori e che, ora, diviene incompatibile con il contratto di servizio tra Rai e Ministero delle Comunicazioni, con il progetto culturale elaborato dal Cda, con il 'codice Gasparri' a tutela dei bambini e con la domanda stessa di qualità che viene dal telespettatore-contribuente".

Bonatesta ha anche chiesto a Saccà "come concilia la propria permanenza sulla poltrona di direttore generale con la sua visione di tv amorale e se è in base a tale visione che giustifica la contrarietà ad accogliere l'invito del Cda a mandare a casa la D'Eusanio". Di parere contrario sono i pubblicitari per i quali a cacciata della rossa Alda sarebbe un clamoroso autogol per la Rai: "La conduttrice di 'Al posto tuo' è l'emblema della tv trash, ma anche uno dei volti televisivi più azzeccati, almeno dal punto di vista degli ascolti e per la pubblicità". Per umberto Galli Zugaro, presidente dell'omonima agenzia di pubblicità, la D'Eusanio non andrebbe licenziata, né sanzionata: "La sanzione non la fermerebbe nel continuare con la sua conduzione sempre un po' fuori le righe. Il problema del Cda è proprio di eliminarla dalla scena, indipendentemente da quello che succederebbe sul piano dell'audience. Magari, tolta lei, sarà messo qualcun'altro con lo scopo di recuperare fette ancora più alte di telespettatori". E aggiunge: "Paradossalmente il suo caso è simile a quello di Santoro. Dopo tutto lei si è costruita attorno alla sua personalità un personaggio che piace e fa ascolti, sarà difficile metterla nei binari voluti dal Cda. La sua colpa, del resto, è che ha dato troppo fastidio e quindi è diventata il capro espiatorio di una Rai che intende darsi una nuova veste all'insegna della morigeratezza".

Foto: E. Rossi ©Gossip.it