Alda D'Eusanio: 'Quella di Max Tresoldi non è vita'

Non se ne fa una ragione. Mamma Lucrezia non ha apprezzato il pensiero espresso da Alda D'Eusanio, ospite a "La vita in diretta", su suo figlio, Max Tresoldi, che si è risvegliato nel 2001 dopo 10 anni di stato vegetativo. In trasmissione era ospite anche la signora e tutto il resto della famiglia. Il collegamento con loro è stato relegato solo agli ultimi istanti della trasmissione. Alda, nel vederlo e sentire la sua storia, ha concluso definendo la vita del ragazzo una 'non vita'.
"Quella non è vita. Tornare in vita senza poter più essere libero – ha detto la giornalista e presentatrice – E soffrire, e avere quello sguardo vuoto... mi dispiace, no!". E ha aggiunto: "Rivolgo un appello pubblico a mia madre, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma! Quando Dio chiama, l’uomo deve andare!", tra gli sguardi imbarazzati dei conduttori Paola Perego e Franco Di Mare. La signora in tv è riuscita a controbbattere solo con poche parole: "Voglio dire a quella signora che io non ho riportato in vita mio figlio, mio figlio è sempre stato in vita. E la sua vita è bella così com’è". Ora però vuole le scuse della Rai.

Già gli autori a fine programma hanno subito contattato la famiglia Tresoldi per cercare di calmare gli animi, ma non è bastato. "Esigo le scuse del direttore di RaiUno, non per me ma per mio figlio - ha spiegato Lucrezia ad Avvenire - Cos’è diventata la Rai? Chi invita come esperti? A che titolo quella donna dice a mio figlio che la sua vita è indegna?".

La querelle tra due opinioni diverse continuerà, anche se Alda in realtà ha solamente espresso un modo di vedere l'esistenza che crea sconcerto tra alcuni, ma condiviso da altri.

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