Alessandro Di Pietro, è guerra alla Rai

Licenziato dalla Rai perché avrebbe preso i soldi approfittando di pubblicità occulta nella sua trasmissione. Alessandro Di Pietro, dopo essere stato ricoverato in clinica per un malore di origine cardiaca, in ripresa, non ci sta e dichiara guerra alla Rai. Il conduttore di "Occhio alla spesa" con una lettera risponde alle accuse colpo su colpo.

"Stamattina in clinica ho letto i giornali e ho subito reagito al fatto che il mio piccolo malore ormai in via di risoluzione fosse legato alla vicenda Rai. Non è così! Io mi sono sentito male giovedì notte e i miei avvocati mi hanno fatto sapere del provvedimento soltanto verso le 14,00 di venerdì - ha scritto Di Pietro - Precisato questo, voglio rassicurare le moltissime persone che in queste ore mi hanno manifestato il loro affetto. Sto bene, sto facendo un accurato check-up che purtroppo non facevo da anni e credo che fra un giorno o due starò ancora sulla breccia. In relazione alla vicenda professionale di queste ore io non ho la coda tra le gambe, come qualcuno potrebbe pensare a proposito del mio malessere, io ho la bava alla bocca!!! Il mio animo combattente di sempre mi ha fatto reagire e questo è stata la medicina più idonea per farmi riprendere. Infatti subito ho dato mandato ai miei avvocati di dare battaglia perché la mia volontà primaria è di far fare presto una figuraccia alla Rai, non tanto come azienda verso cui ho grande rispetto e riconoscenza, ma nei confronti di chi con un gesto improvvido ha voluto ingiustamente colpire me, volendo dare all’esterno l’idea del cosiddetto “esempio” , scegliendo Alessandro Di Pietro come “capro espiatorio” per nascondere le numerose magagne interne. Ci siamo rivolti al Giudice del Lavoro per avere giustizia sullo scandaloso e frettoloso provvedimento della Rai ma anche se la sentenza sarà a mio favore io non rientrerò più nell’azienda che mi ha visto per 15 anni al suo servizio garantendole ascolti milionari e share sempre a due cifre, regalandole gratuitamente il format di 'Occhio alla spesa' ma soprattutto garantendole altrettanti milioni di incassi pubblicitari".

"'Occhio alla spesa' finisce perché Alessandro Di Pietro non è più in Rai? Questo è l’unico aspetto negativo della vicenda che dimostra la miopia della attuale dirigenza - ha continuato il conduttore - E’ vero che il programma è stato sempre l’identificazione del conduttore, ma questo non mi inorgoglisce affatto, perché alla fine dei giochi la Rai sottrae ai suoi telespettatori forse una delle pochissime trasmissioni di servizio pubblico del suo palinsesto. E’ un vero peccato mortale commesso dall’Azienda che tra i molti e bravissimi colleghi conduttori poteva tranquillamente sostituirmi senza penalizzare il suo pubblico. Così come è un peccato mortale disperdere le preziose intelligenze autorali, cresciute in questi anni, che hanno fatto grande 'Occhio alla spesa'".
"Forte della mia onestà e della mia cristallina correttezza professionale ribadisco, anzi urlo, che non ho mai preso soldi da nessuno per fare pubblicità occulta e chi si è permesso di scriverlo su qualche giornaletto on-line se la vedrà con me in Tribunale avendolo denunciato per diffamazione aggravata - ha sottolineato Di Pietro - Si dice che il “tempo è galantuomo” ma io, come galantuomo, non ho tempo da perdere e se si è chiusa la porta Rai si sta aprendo un portone di grandi prospettive professionali. Insieme ad amici produttori e ad artisti di livello stiamo studiando un nuovo format, assolutamente rivoluzionario in termini televisivi, che mi vedrà nel prossimo inverno tra la gente a spiegare come l’alimentazione è la base della nostra salute. Per il resto di aprile mi riposo – e sotto questo aspetto ringrazio l’arroganza della Rai - ma già da maggio a luglio mi aspettano impegni di lavoro fortissimi. Ci rivedremo presto".

Non finisce qui.