Alessandro Preziosi sul rapporto coi due figli rivela: ''Sono uno ‘scassacaz*i'''

  • L’attore 49enne spiega il motivo per cui è un genitore molto esigente
  • E’ padre di Eduardo, 28 anni, avuto da Rossella Zito, ed Elena, 16, nata dalla relazione con Vittoria Puccini

Alessandro Preziosi, tra gli attori più apprezzati nelle fiction tv e al cinema, 49 anni, protagonista della serie Netflix La vita bugiarda degli adulti, tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, e Black Out, un mistery-drama dal 23 gennaio su Rai Uno, a Oggi parla del rapporto che ha con i due figli e confessa senza peli sulla lingua: Sono uno scassacaz*i”.

Alessandro Preziosi sul rapporto coi due figli rivela: ''Sono uno ‘scassacaz*i'''

Padre di Eduardo, 28anni , avuto con la coreografa Rossella Zito, ed Elena, 16, nata dalla relazione con l’attrice Vittoria Puccini, Preziosi, napoletano doc, quando deve spiegare come si relaziona con i figli, dice: Sono un padre molto attento. Anzi, a dire il vero, sono uno ‘scassacaz*i’. Sono molto insistente su poche cose che voglio siano rispettate. E’ un rapporto a molla come una fisarmonica, ma diretto, fisico e verbale. Ci scriviamo e raccontiamo tanto. Sono fortunato: ho tanto tempo libero e questo mi aiuta ad avere una vicinanza concreta con loro. Ora però sono molto impegnato”. Girerà il suo primo film da regista e poi tornerà a teatro.

L'attore 49enne è padre di Eduardo, 28 anni, avuto da Rossella Zito
La sua secondogenita Elena, 16 anni, è nata dalla relazione con Vittoria Puccini

Anche i suoi genitori erano abbastanza severi, Alessandro racconta: Il bastone e la carota hanno sempre funzionato con me. Se andavo bene a scuola e se mi comportavo a modo, potevo uscire, se invece facevo il cretino o non portavo a termine le semplici cose che mi si chiedeva di fare, erano guai. Avevo genitori severi e molto attenti al mio temperamento. Da ragazzo ero affascinato dai vicoli e frequentavo tutti. Guardavo con ammirazione quelli più sfrontati di me e questo un po’ li preoccupava. Non volevo stare a casa, conformarmi alle regole dei genitori mi sembrava nascondesse la fregatura di non avere il timone nelle mie mani".