Signorini prima del coming out: ''Per anni ho vissuto una vita parallela, nascosta, oscura''

  • Il giornalista 58enne senza filtri: "Vivevo nel terrore di essere scoperto"
  • Nell’editoriale di Chi parla di come ha vissuto per molti anni la sua omosessualità

Alfonso Signorini nel lungo editoriale su Chi parla della sua vita e di come ha vissuto per molti anni la sua omosessualità, prima che arrivasse il coming out. Il giornalista 58enne, direttore del settimanale, si mette a nudo e racconta: “Per anni ho vissuto una vita parallela, nascosta, oscura”. Ogni giorno aveva il terrore di essere scoperto.

Signorini prima del coming out: ''Per anni ho vissuto una vita parallela, nascosta, oscura''

“Se penso a me bambino, mi guardo con tanta tenerezza. Un bambino in prigione. Guardavo le bambole di mia sorella, le pettinavo di nascosto, ma l’orecchio era sempre vigile: appena sentivo i passi della mamma e del papà avvicinarsi alla mia cameretta, ritornavo a giocare con le macchinine o il Fort Alamo pieno di cowboy e indiani Apaches”, esordisce Signorini.

“Guardavo i cartoni animati di Walt Disney: avrò rivisto, non esagero, migliaia di volte la scena in cui la Fata Smemorina agghinda Cenerentola per il ballo al castello del suo Principe azzurro - continua Alfonso - A Carnevale scelsi proprio quel costume, da Principe azzurro, mentre tutti i miei compagni erano vestiti da Zorro o da cowboy. Crescendo sentivo dentro di me che avrei passato il resto della mia vita a nascondermi. Mi facevano compagnia solo gli eroi del mondo antico, quel mondo dove gli uomini erano amici tra loro e dividevano la vita senza doversene vergognare”. 

Il giornalista 58enne racconta la sofferenza patita per sembrare diverso da come realmente era

Il conduttore del GF Vip aggiunge: “Per anni, per sentirmi meno isolato e più integrato, ho fatto quel che non avrei mai voluto fare. Ho imparato a dire parolacce, perché così facevano i maschi del mio quartiere, ho portato le ragazze in camporella e me ne sono pure vantato con gli amici. Ma per me sognavo altro, guardavo sottocchio i compagni più carini, quelli che avevano dietro di loro un codazzo di ragazze, e abbassavo immediatamente gli occhi, quando i nostri sguardi si incrociavano nel timore che qualcuno di loro se ne accorgesse”.

Poi arriva la dolorosa ammissione: “Per anni ho vissuto una vita parallela, nascosta, oscura. Mi sentivo fuori posto ovunque e vivevo nel terrore di essere scoperto, sentivo ovunque i passi intorno a me. Non erano più quelli dei miei genitori, erano quelli di chi mi avrebbe giudicato”.

Mi sentivo fuori posto ovunque e vivevo nel terrore di essere scoperto, sentivo ovunque i passi intorno a me

Alfonso Signorini nel suo editoriale su Chi

Alfonso Signorini ha provato dolore: “Non voglio parlarvi delle sofferenze che ho patito, me le tengo per me: mi hanno aiutato a essere quello che sono e, alla fine, le ringrazio pure”. Oggi è felice e risolto. Il giornalista e scrittore fa una riflessione sul matrimonio tra Alberto Matano e Riccardo Mannino dopo 15 anni insieme. Ha deciso di mettere la coppia in copertina su Chi e sottolinea: “Il matrimonio di Alberto e Riccardo è davvero una conquista. Una conquista che ci fa andare a testa alta. E che ci insegna, se mai ce ne fosse bisogno, che l’Amore, quello vero, è uno solo. Ed è quello che rende questa vita unica e straordinaria”.