L’attacco dei reali alla stampa italiana dimostra che Meghan ha ragione

Meghan Markle ha ragione quando afferma di non essere stata protetta dall’istituzione reale inglese quando i tabloid hanno iniziato a prenderla di mira e attaccarla con ogni scusa possibile e immaginabile (per approfondire, leggete qui). E la prova che l’ex attrice americana dice il vero arriva proprio dall’Italia. In queste ore a qualcuno è infatti tornato alla memoria un episodio del 2013 che racconta meglio di qualsiasi altra cosa il tacito accordo di “non belligeranza” che esiste tra la stampa popolare britannica e la Corona. Quest’ultima può, in buona sostanza, contare sulla collaborazione dei tabloid per sminuire o tralasciare (qualcuno più cattivello direbbe per insabbiare) materiale di cui non è gradita la pubblicazione e migliorare così la propria immagine pubblica, che nel terzo millennio è il perno fondamentale per la sopravvivenza di un’istituzione considerata sempre più vetusta in quanto simbolo di privilegi e diseguaglianze sociali. Ma andiamo ai fatti.

Nel 2013 un noto magazine italiano, ‘Chi’, pubblicò delle foto di una vacanza del Principe William e di Kate Middleton ai Caraibi. I due apparivano in costume, felici tra sole, mare e spiagge paradisiache. Forse quelle immagini avrebbero però potuto far storcere il naso a qualche suddito di sua maestà, costretto invece a convivere quotidianamente con la pioggia e il grigiume dell’Inghilterra (uno dei paesi europei con meno ore di sole all’anno). Insomma, meglio non far sapere in giro che appena possono i reali scappano dall’Inghilterra in cerca di sole e climi più miti.

La copertina di 'Chi' del 2013 con, in alto a sinistra, il lancio del servizio sulla vacanza di William e Kate ai Caraibi

Così partì subito la condanna ufficiale da parte della Corona. Appena saputo dell’esistenza della paparazzata furono diffuse queste parole: “Siamo delusi dal fatto che alcune fotografie del Duca e della Duchessa scattate durante una vacanza privata saranno probabilmente pubblicate oltremanica. Questa è chiaramente una violazione della privacy della coppia”.

A rendere il tutto ancora più surreale fu il fatto che nessuno dei cattivissimi tabloid inglesi, che quotidianamente pubblicano paparazzate di questa o quella celebrità nelle situazioni più sconvenienti, acquistò quelle immagini. Non solo: quando si parlò del comunicato stampa contro quanto stava avvenendo in Italia, tv come la BBC mandarono in onda delle immagini del servizio fotografico “sbianchettando” completamente la sagoma di William e Kate (riportiamo un esempio qui sotto).

Ecco come ha 'sbianchettato' la BBC le pagine del settimanale 'Chi' per non mostrare William e Kate in spiaggia in costume
Ecco come ha 'sbianchettato' la BBC le pagine del settimanale 'Chi' per non mostrare William e Kate in spiaggia in costume

In fatto di invasione della privacy la stampa britannica non ha però certamente nulla da insegnare all’Italia. Ricordiamo il caso della testata “News of the World”: i giornalisti avrebbero effettuato intercettazioni telefoniche abusive e corrotto degli agenti di polizia per avere informazioni strettamente riservate su politici, personaggi dello spettacolo, sulle famiglie di vittime degli attentati di Londra del 2005, o di vittime di altre calamità naturali. Eppure delle innocenti foto di William e Kate in costume sarebbero risultate un’eccessiva invasione della privacy?

Insomma, il tacito patto tra monarchia e stampa britannica apparve più che evidente. E qui ci si può facilmente ricollegare ai fatti di oggi. Perché questo patto non sembra essere stato usato dalla Corona per “proteggere” uno dei membri della famiglia, ovvero Meghan Markle. E’ stata la stessa 39enne a spiegare cos’è accaduto. “Non so come si sarebbero potuti aspettare che saremmo rimasti in silenzio se c’è un ruolo attivo che ‘the Firm’ (ovvero la monarchia, ndr) sta giocando nel perpetuare falsità sul nostro conto. Sono stati pronti a mentire per proteggere altri membri della famiglia, ma non hanno detto la verità per proteggere me e mio marito”, ha fatto sapere durante l’intervista con Oprah. Quanto accaduto in Italia nel 2013 sembra proprio confermare la sua versione.