Bruno Arena sta meglio

Lo scorso gennaio un ictus l'ha colpito sul palco di Zelig. Da quel momento i fan hanno tremato. Bruno Arena, però, si è dimostrato una roccia. Max Cavallari, suo compagno di duo, ha sempre tenuti aggiornati tutti sulle difficili condizioni del comico. E ora a Di Più ha confessato di essere fiducioso, perché il suo grande amico sta molto meglio.
"L’ictus ha lasciato dei segni, al momento la parte destra del suo corpo non ha sensibilità e Bruno non parla. Comunque da quando l’hanno trasferito in una clinica specializzata nella riabilitazione, le sue condizioni migliorano di giorno in giorno: segue i discorsi, capisce e non sta più fermo in un letto, ma ha preso a muoversi con la sedia a rotelle", ha raccontato Max.

Arena non si arrende: "Ora non si alimenta più con la flebo ma mangia e gli è tornata la grinta che aveva perso. Lo vedo che lotta, si sforza per esempio a bere da solo, prova ad accendere le luci, a mangiare con la mano sinistra: frullati, pasti liquidi di facile assimilazione, cerca anche di masticare. Ce la mette tutta ed è aiutato dall’amore della moglie Rosy. Lei gli dà coraggio risposandolo ogni giorno".
Sul social le notizie del miglioramento di Bruno si erano rincorse, con grande gioia dei tanti che gli vogliono bene. Max Cavallari sa del sostegno della gente, ne è felice. Non si perde d'animo e rimane lui stesso al fianco del compagno di tante avventure di successo: "L’altro giorno per gli ho dato un lecca lecca e lui, per farmi capire che finalmente riconosceva i sapori, ha fatto un verso di approvazione. Poi mi ha preso le mani e mi ha toccato la fede e ho capito che voleva sapere di mia moglie. “Sta a casa e ti saluta tanto” gli ho detto. Lui, non contento, mi ha fatto cenno di passargli il blocco dei fogli con una penna. Così ha buttato giù lo schizzo di due bambini circondati da giocattoli e ho capito che voleva sapere come stavano i miei figli. Non sapevo dove guardare per nascondere la mia commozione, l’ho rassicurato: “Tutto ok, Bruno sei un grande”. E mi ha preso la mano e me l’ha stretta. Quel disegno lo conserverò per sempre, lo guardo quando sono giù, quando la mattina provo il peso di fare il mio lavoro senza Bruno".