Caterina Balivo: 'Non sono una scrittrice, volevo ribellarmi a Bridget Jones, basta donne goffe!’

Caterina Balivo a Chi parla del suo primo romanzo, “Gli uomini sono come le lavatrici”, edito da Mondadori, e della sua protagonista, Lara. “Io non sono una scrittrice, intendiamoci, questo è un libro scritto da me in maniera molto, molto semplice, con l’idea di ribellarsi alla donna genere Bridget Jones”, spiega la conduttrice 38enne.

Caterina Balivo entusiasta del suo primo romanzo, ma non si sente una scrittrice

Non si sente una vera scrittrice. Il libro ha cominciato a scriverlo 8 anni fa, poi l’ha rimaneggiato, cambiando il finale. Ora è uscito e lei è emozionata, ma entusiasta. Caterina Balivo ha voluto dire basta a modo suo alle donne goffe. “Ma hanno rotto le scatole con questo tipo qua - sottolinea sicura - Le donne non sono e, secondo me, non sono mai state così goffe, sì, magari qualcuna... Ma ci sono soprattutto donne che nella vita si guadagnano tutto. E, certo, il colpo di fortuna può arrivare, ma prima arrivano le batoste, tante, e le batoste non ti devono uccidere”.

Caterina Balivo non si sente una vera scrittrice. Quando le si domanda se il marito, Guido Maria Brera, 49 anni, abbia letto il libro e cosa ne pensi, chiarisce: “Dipende dai giorni, dipende dall’ora in cui glielo chiedo, lui è il vero scrittore di casa, mi guarda così, con un’aria un po’ di sufficienza. Io gli dico: ‘Tu sei una lavatrice che non è in commercio!’”.

Ha scritto il libro con protagonista Lara per ribellarsi allo stereotipo sulle donne goffe

Il suo romanzo non è totalmente autobiografico: “Diciamo al 40 per cento, poi ci sono le mie amiche, cui non ho neanche cambiato il nome, ci sono tante storie e caratteri di persone che conosco mescolate assieme, per que- sto, un po’, vorrei comprare tutte le copie e portarmele a casa io”. Cate è una sognatrice. Se le si chiede se sono meglio le lavatrici o gli uomini, facendo riferimento al titolo del libro, replica: “Ma alla fine, però, Lara ama gli uomini, era un titolo accattivante e abbiamo scelto quello, ma via, senza uomini la vita non avrebbe senso, non bisogna secondo me essere troppo femministe, né troppo soggiogate dagli uomini, né tutte lavoro, lavoro, lavoro. A volte funziona di più l’amore, altre il lavoro, ogni tanto incontri ‘il professionista’ che ti distrugge la vita, ma può poi arrivare l’Ettore della situazione che ti fa dimenticare tutto”.