Claudio Bisio e Paola Cortellesi, Zelig addio

Zelig cambia. A condurlo non ci sarà più Paola Cortellesi, non ci sarà più, soprattutto, il volto storico di Claudio Bisio. I due hanno voluto salutare il pubblico sul web con il loro personalissimo congedo da una trasmissione che hanno amato a più non posso.

"La prima volta fu il 5 Maggio 1997, allora si chiamava Facciamo Cabaret, e andava in onda in seconda serata su Italia 1. Era il progenitore di Zelig.
Sono appena trascorsi quindici anni da allora. Non ricordo tutte le date, i numeri, le edizioni, il passaggio in prima serata, e poi su Canale 5... Ricordo solo che quest'anno (all'inizio dell'edizione 2012) abbiamo festeggiato la centesima puntata in prima serata
- ha scritto Bisio su Tgcom24 -Faccio l'attore da circa trent'anni, quindi Zelig è, in termini numerici, metà della mia vita professionale, in termini artistici è molto di più. Con Zelig ho imparato un mestiere nuovo e insieme a Gino Michele e Giancarlo forse lo abbiamo addirittura inventato: è un bell'ibrido a cui sta stretta la definizione di conduttore, come quella di spalla e pure quella di showman, ma è tutte queste cose insieme più qualcos'altro.
Bene, ora dopo tutti questi anni sento il bisogno di prendere una pausa, ricaricare le pile, studiare, sperimentare (fossi un docente invocherei il diritto all'anno sabbatico). Avrei voglia di potermi concentrare un po' più sul cinema. Mi manca il teatro, il luogo in cui sono (artisticamente) nato e che negli ultimi anni ho potuto frequentare poco. Vorrei tornare a fare il comico, come ho fatto per anni in un locale milanese chiamato Zelig da cui è nato tutto, anche la voglia di portare il cabaret in televisione.
Con Gino Michele e Giancarlo ho parlato a lungo e penso che abbiano capito e condiviso questa mia esigenza. Può fare bene anche a Zelig un bel rinnovamento e in tempi in cui nessuno molla la propria poltrona, mi sembra anche un bel segnale.
L'elenco delle persone che devo ringraziare, dalla dirigenza di Mediaset che mi ha dato sempre fiducia lasciandomi totale libertà artistica, ai produttori Bosatra e Ioppolo, potrebbe essere lunghissimo, per cui lo farò privatamente. Voglio almeno ricordare i comici, tutti, che sono la linfa vitale di Zelig e ringraziarli perché da quelli che hanno interagito con me ho imparato ad essere Zelig, nel senso del personaggio-camaleonte inventato da Woody Allen, cioè a trasformarmi di volta in volta in carnefice, vittima, complice e a divertirmi infinitamente; mentre di quelli che agivano da soli ho osservato la nascita e la trasformazione dei monologhi, dalle prove alla versione definitiva, tifando per loro dalle quinte, e stupendomi ancora insieme a loro, per un effetto, un lazzo, una battuta che sulla carta avevamo pensato potesse funzionare in un certo modo e invece con il pubblico si rivelava essere una cosa ancora diversa. E quindi grazie al nostro fantastico pubblico, sia quello (numerosissimo) che ci ha seguito in sala che quello ancor più numeroso che ci ha seguito da casa.
E, last but not least, un grazie speciale alle mie compagne di viaggio, tutte, con le quali spero di aver contribuito a trovare un ruolo meno banale e scontato della donna su di un palcoscenico ammettiamolo, molto, a volte troppo, maschile.
E penso soprattutto a Paola Cortellesi che da comica di serie A ha accettato di mettersi al servizio di altri comici, di compagni di viaggio più giovani e magari più inesperti, di fare insieme a me la cosiddetta ?spalla' a chiunque ne avesse bisogno, portando però anche le sue doti di showgirl al servizio di uno spettacolo che nasce cabaret puro, ma che con gli anni si è sempre più avvicinato ad un moderno varietà.
Tutto qui. Una pausa, un arrivederci, non certo un addio"
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Dopo le dichiarazioni modello lettera di Bisio, sono arrivate anche quelle della Cortellesi: "Negli ultimi due anni ho lavorato con un gruppo che in poco tempo ho cominciato a considerare un po' la mia famiglia (e infatti si fa fatica a separarsene). Ma nel nostro mestiere il cambiamento è linfa vitale e al termine di un viaggio lungo 27 puntate (e circa 90 spettacoli) è naturale dedicarsi a nuove esperienze. Tra tutte quelle fatte finora, però, quella con Zelig è stata per me una delle più emozionanti.
L'invito di Claudio ad affiancarlo per l'edizione 2011, due anni fa, mi ha spiazzata e lusingata. Mi sono tuffata in questa avventura con tanto entusiasmo e una buona dose di incoscienza. Non avevo il cabaret nel mio percorso teatrale, né la conduzione in quello televisivo. Ma il bello di Zelig è che non rispetta questi schemi. Perché c'è tutto: ci sono i comici, diversi tra loro per stile e argomenti ma tutti accomunati da un immenso talento. Ci sono Gino, Michele, che insieme a Giancarlo hanno creato uno dei programmi di qualità più longevi e amati della tv. C'è un pubblico teatrale, caldissimo e "autentico". Ci sono tre esibizioni settimanali e un lavoro costante fatto con amore e grandissimo impegno da parte di tutti. La produzione, gli autori, i musicisti e tutti i reparti creativi e tecnici.
C'è il "capitano" Claudio Bisio. Esplosivo trascinatore o generosa spalla al servizio degli altri. Grande mattatore capace di incantare la platea e i telespettatori e di divertire e sorprendere ogni sera, anche dopo molti anni, chiunque si trovi al suo fianco.
Ho trovato un clima sereno e goliardico, il rigore e la leggerezza di chi sa far bene il proprio lavoro.
E' in questo gruppo che sono stata invitata.
Sono stata accolta con grandissima considerazione e costante rispetto dalla rete.
E ho ricevuto protezione e affetto da Claudio, Gino, Michele, Giancarlo, Roberto. A loro mi legano una bellissima amicizia e una profonda gratitudine"
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