Elena Santarelli parla in un'intervista del tumore del figlio: 'Davanti a Giacomo non ho mai pianto'

Elena Santarelli, in un'intervista rilasciata a Candida Morvillo per il Corriere della Sera, parla della malattia del figlio e ritorna con la memoria allo scorso 30 novembre quando a Giacomo, 9 anni, è stato diagnosticato un tumore al cervello.

Elena Santarelli parla della malattia del figlio

"La cosa peggiore è che non ero presente alla risonanza. Ero stata operata all' anca e avevo stampelle e dolori, è andato solo Bernardo, ma non avevamo sospetti, era un esame fatto per precauzione - racconta Elena nell'intervista al Corriere Quando mio marito è tornato a casa, gliel' ho letto in faccia. Sono andata in bagno e ho vomitato. Poi, mi sono messa a piangere in silenzio, per non farmi sentire da mio figlio. Giacomo mi ha chiesto di giocare alla Playstation e l' ho fatto. Ho passato la notte su Internet a cercare le parole del referto e a chiamare amici che conoscevano medici".

Lo scorso novembre a Giacomo, 9 anni, è stato diagnosticato un tumore al cervello

"Siamo andati al Bambin Gesù, il professor Franco Locatelli e la dottoressa Angela Mastronuzzi ci hanno detto 'vi dovete sedere'. Ricordo solo io che mi ripetevo: tuo figlio ha un tumore. Non potevo non pensare alla morte", ricorda la Santarelli. "La paura della morte era solo nella mia testa", sottolinea la bionda della tv. Per fortuna Giacomo ha potuto iniziare un percorso di cura: "La prima sera in reparto è stata la più dura - dichiara Elena - Non volevo che Giacomo vedesse i bambini intubati, non potevamo dirgli subito: ora fai la chemio, perdi i capelli, combatti le cellule. Ci siamo arrivati piano piano con l' aiuto, fondamentale, degli psicologi".

Elena sta cercando di far vivere ai figli questa situazione nel modo più sereno possibile

La Santarelli racconta inoltre che ha dovuto imparare a fare finta di niente: "I primi giorni, stavo come una scappata di casa e non è da me. I bimbi sono astuti, ho capito che dovevo farmi la piega, mettere il solito rossetto, anche se mi sentivo giudicata, in ospedale, col rossetto. Ma ho fatto bene. Quando gli do un calcio nel sedere, bonariamente, non mi dice 'mamma, ho il tumore'. La malattia non l' ha cambiato molto, ha solo perso i capelli. Ma sono stanca di chi mi dice 'tanto è maschio'. Io ragiono con la sua testa e so che ne soffre. Mi strapperei i miei capelli per darli a lui".

Corradi e la Santarelli possono contare sul sostegno di parenti e amici

Elena non si è pentita di aver parlato pubblicamente della malattia del figlio. Lo ha fatto per ringraziare i medici e aiutare le associazioni. Al suo fianco c'è sempre il marito Bernardo Corradi: "I primi giorni, ci guardavamo in silenzio, ma gli occhi parlano ed erano gli stessi pensieri. Insieme ci impegniamo a far sentire la normalità a Giacomo. Quando mio figlio dice che è più veloce di me ad asciugarsi i capelli, penso che, se scherza, abbiamo fatto centro".

"Il momento più brutto - conclude la Santarelli - è stato quando, di notte, con la torcia, andavo a raccogliere i capelli di Giacomo dal cuscino, per non farglieli trovare al mattino. Quei momenti erano una pugnalata. Metti al mondo un figlio e vuoi proteggerlo, ma non sai che puoi sentirti così tanto impotente". Ora non resta che attendere la fine della terapia. Il percorso è lungo ma, sottolinea Elena, ora aspettano di sapere che Giacomo sia in quell'80 per cento che ce la fa.