Eleonora Brigliadori: 'Pechino Express mi serviva, sono sul lastrico. Vittima di un complotto’

Eleonora Brigliadori confessa di essere sul lastrico. L’esclusione da Pechino Express pesa. Lo dice senza mezzi termini a Oggi. Non chiede scusa a Nadia Toffa dopo l’attacco. La 58enne ribadisce le sue convinzioni sul cancro, per lei una ‘malattia morale’.

Eleonora Brigliadori: ‘Pechino Express mi serviva, sono sul lastrico. Vittima di un complotto’

“Avevo bisogno di partecipare a Pechino Express perché non ho mai vissuto di rendita e ho bisogno di lavorare. Mi hanno ridotto sul lastrico, ma io non elemosino la pietà di nessuno, sono fiera di quel che ho fatto”, dice Eleonora Brigliadori al settimanale. E aggiunge: “Parlano di me come se m’avessero scoperto adesso. Quando hanno accettato la mia candidatura conoscevano il mio passato e le mie idee. Il programma poi è registrato e non c’era rischio di mandare in onda mie dichiarazioni poco gradite”.

E’ sul lastrico, aveva bisogno di fare Pechino Express. Scrivere su Facebook “chi è causa del suo mal pianga se stesso”, riferito a Nadia Toffa, che da mesi lotta contro il tumore che l’ha colpita, le è costato caro. “Su quella frase è stato creato ad arte un equivoco. In ogni caso la campagna contro di me era già in atto. Gli attacchi sono cominciati subito dopo l’annuncio del cast di Pechino Express. Quando su Facebook è uscita la frase 'chi è causa del suo mal...' ci si sono buttati a pesce e con l’aiuto dei media hanno montato il caso”, sottolinea Eleonora Brigliadori. Si sente vittima di un complotto.

Non ha alcun pentimento per la sua frase: “Non ho fatto nomi né riferimenti a nessuno. Ho solo citato un proverbio. Non ho bisogno di lauree in medicina, conosco la malattia, e i suoi rimedi e se vedo qualcuno che, causando 'il suo mal', si affida alla chemio, tutto quello che posso fare è soffrire per lui. Ho avuto un carcinoma epatico, un tumore al seno e un fibroma. Li ho affrontati per via spirituale, e li ho sconfitti tutti. Le persone oneste dovrebbero chiedersi come mai sono ancora viva. Invece continuano a insultarmi, a augurare il cancro a me e ai miei figli”.

Poi aggiunge: “Avevo la stessa età della Toffa quando per la prima volta ho scoperto d’avere un tumore. E quando davanti al dettatore del mio cellulare ho detto 'chi è causa del suo mal pianga se stesso', pensavo di inviare un pensiero d’amore. Ma sulla Rete c’è stato chi è stato abile a creare l’equivoco e a cavalcarlo. Il risultato è che mi è arrivata gente sotto casa, sono stata seguita da una finta malata di cancro, si è scatenata contro di me l’ira dei malati di tumore. Quando sei persone ospiti in casa mia per tre giorni m’hanno dato 100 euro a copertura delle spese, in tv hanno insinuato che mi fossi fatta pagare le cure contro il cancro, presentandomi come una santona alla Vanna Marchi”.

E conclude: “Il mio viaggio inizia oggi. Mentre i concorrenti partono per l’Africa io viaggio verso le mie destinazioni interiori. Da oggi sono Aaron Noele. E’ come se avessi scritto Eleonora sulla fronte e lo leggessi dall’interno della mia mente. Ho rovesciato il mio nome, l’ho spezzato in due come un pezzo di pane. Eleonora Brigliadori non esiste più, è un cadavere. L’ho uccisa io per impedire lo scempio che ne volevano fare”.