Ellen Page, gay senza volersi più nascondere

Ellen Page è dichiaratamente gay. Il coming out è arrivato il 14 febbraio scorso, a San Valentino, durante il gala annuale dell’associazione Human Rights Campaign. Il discorso dell'attrice 28enne, che dice di non volersi più nascondere, è stato visualizzato più di 5 milioni di volte su YouTube. "E sono qui oggi perché sono gay. E perché forse posso fare la differenza nell’aiutare altri a vivere in modo più facile e pieno di speranza. Innanzitutto io sento di avere un dovere personale e una responsabilità sociale. Ma lo faccio anche egoisticamente, perché sono stanca di nascondermi. E sono stanca di mentire per omissione. Per anni ho sofferto perché avevo paura di dichiararmi. Hanno sofferto il mio spirito, la mia salute mentale, le mie relazioni. E oggi sono qui davanti a voi, davanti a tutti voi, sull’altro lato di quella sofferenza", ha affermato quella sera commuovento tutti.

Ellen Page, dichiaratamente gay, non ha più voglia di nascondersi

Gay, Ellen Page ha sempre accettato la sua omosessualità, l'hanno accettata tutti quelli che la conoscono e con cui ha lavorato, che hanno sempre saputo. Ma, dopo quel discorso, può camminare sul red carpet con la sua fidanzata, senza volersi, doversi più nascondere. Il grazie va anche al documentario su cui si basa "Freeheld" la pellicola che Ellen Page ha pure prodotto e che racconta la storia vera di Laurel Hester, detective del New Jersey. Prima di morire per colpa di un tumore al polmone la donna ha combattuto per passare la sua pensione alla fidanzata. Laurel non solo riuscì a trasferirla alla compagna, pochi mesi dopo la sua morte, nel 2006, la Corte Suprema del New Jersey votò per dare alle unioni tra gay gli stessi diritti di cui godono le coppie eterosessuali. 

Per l'attrice un selfie con Miley Cyrus, che ringrazia per il supporto nella lotta ai diritti gay, e Linda Perry

"Me lo segnalarono quando uscì. Avevo 21 anni e ricordo che mi fece piangere tantissimo. Dissi immediatamente sì all’idea di farne un film, ma per realizzarlo ci vollero molti anni durante i quali avanzò anche il mio percorso interiore: è incredibile come le due cose siano andate di pari passo. E ora posso dire che anche se mi sentivo già pronta a dichiararmi, fui molto ispirata dalla storia di Stacie e Laurel. Perché di fronte a una tragedia grande come la loro, quella di perdere l’amore della propria vita, sentii che il mio dramma interiore di persona privilegiata era poca cosa. Che era ora di smetterla di soffrire e di dichiararsi al mondo", ha raccontato Ellen Page in esclusiva a Vanity Fair. Oggi apertamente gay senza volersi più nascondere, ha spiegato di aver vissuto "una finzione": "Ed è quella che fa soffrire, non solo a Hollywood. Molti mi dicevano che la soluzione era semplicemente non parlare della mia vita privata, ma è giusto? Non mi sembra che gli eterosessuali abbiano il problema di nascondersi". Nessuna menzogna, però: "Non ne ho avuto bisogno: i miei genitori mi hanno sempre sostenuto, hanno conosciuto tutte le ragazze che ho avuto. E lo stesso i miei amici. Ho avuto qualche difficoltà, come tutti, ma non sono mai stata vittima di bullismo. E se mi avessero chiesto direttamente se ero gay non avrei mai risposto di no. Ma certo ho nascosto una parte di me, come capita a tanti nella comunità LGBT, e quindi ho come iniettato nella mia vita una sostanza tossica che ha riempito le mie giornate fino a tracimare: alla fine la tristezza di non potere essere me stessa era insostenibile. E poi mi sentivo in colpa". Ma è arrivato quel discorso, "un'esperienza molto intensa",  costruttiva e, a distanza di giorni, di mesi, salutare. Ellen ora è completamente se stessa.