Enrico Mentana, addio Twitter

Enrico Mentana, addio Twitter

Gli insulti non gli piacciono, men che meno l'opportunità di mantenere l'anonimato in Rete. Sul social tutti devono essere chi sono. Enrico Mentana ha detto addio a Twitter lasciando un profilo con ben 312 mila 512 follower.

La decisione è arrivata, sofferta, dopo una lunga querelle con gli 'inseguitori'. Prima aveva cinguettato: "Il numero di tizi che si esaltano a offendere su Twitter è in continua crescita. Calmi tra poco ce ne andremo, così v'insulterete tra di voi", E ancora: "Non mi arrendo davanti a "due battute". In un anno non ho mai bannato nessuno. Ma se il bar che amate si riempie di ceffi, cambiate bar. O no?". Il direttore di TgLa7 è sempre stato chiaro e pure sul social ha sempre tenuto fede al suo modo di essere: "Curioso: gli argomenti usati dai difensori dell'anonimato su Twitter son gli stessi addotti dai massoni per giustificare le logge coperte...". Davanti alle risposte di qualcuno non è riuscito a soprassedere: "Resterei se ci fosse almeno un elementare principio d'uguaglianza: l'obbligo di usare la propria vera identità. Strage di ribaldi col nickname".

Poi ha twittato: "Sono contrario alle limitazioni e alle censure per legge. Sono contrario ai blocchi, censure private. Twitter è così, o l'accetti o lasci". Ma ad andarsene alla fine è stato lui: "Un saluto finale a tutti".
Ci ripenserà?

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