Fabiola Sciabbarrasi ricorda Pino Daniele in un libro. Uscirà il 26 novembre. “Resta l’amore intorno”, edito da Sperling & Kupfer, è stato scritto a quattro mani con Mapi Danna Cecchetto e racconta dell’artista napoletano visto con gli occhi della sua seconda moglie. La Sciabbarrasi parla anche degli anni bui della separazione: nel 2014 il cantautore inizia la sua storia d’amore con Amanda Bonini.
Fabiola Sciabbarrasi nel suo libro dedicato a Pino Daniele, scomparso il 4 gennaio 2015 a causa di un infarto, svela i lati familiari privati del cantante e compositore. In merito agli anni bui, quelli difficili in cui è arrivato l’addio, come si legge in alcuni negli inediti stralci pubblicati su Grazia in esclusiva, scrive: “E sono arrivati gli anni avvelenati, gli anni di cui non voglio raccontare. Sono due: il ’13 e il ’14. Non voglio neanche scriverli per esteso, perché sono stati gli anni tagliati, elisi, monchi surreali e schizofrenici. Anni acidi, cattivi. Sono stati anni abrasivi”.
In quegli istanti ogni cosa tra di loro era uno ‘tsunami”. Mamma di Sara, Sofia e Francesco, sottolinea che le visite ai figli erano scandite da “orari, schemini, una staffetta orrenda al posto di una gita”, perché lui era con un’altra donna.
Fabiola Sciabbarrasi nel suo libro racconta pure le sensazioni vissute nei giorni precedenti alla morte di Pino Daniele: “2 gennaio 2015. Pino viene a prendere Francesco, lo porta con Sofia a Magliano ... Non scendo, non voglio vedere la targa dell’auto diventare piccola e portarlo via, la sento come una vera e propria sottrazione (…) Accendo il videocitofono, la telecamera in bianco e nero ha quell’inquadratura fissa da sorveglianza, vede, non guarda. Anch’io vedo (…) E’ l’ultima volta che vedo Pino vivo, lo vedo, non lo guardo. E’ un’immagine filtrata. Da uno schermo”.
Il 3 gennaio 2015 Fabiola sente per l'ultima volta il marito. Osservando sul cellulare una foto mandata dalla figlia Sofia dalle terme dove si trova con il padre, capisce che c’è qualcosa che non va. “Provo una tenerezza infinita – precisa nel libro Fabiola – che finisce appena guardo, non vedo, guardo Pino. Ha le occhiaie, la pelle sbagliata, il bianco degli occhi che non è bianco. ‘Ciao Sofi, passami papà, non sta bene, si vede, come mai siete alle terme?’. Tra poco, comunque, saranno a casa, a Magliano. E’ l’ultima volta che sento Pino”.