- Il 59enne racconta gli ultimi istanti di vita del famosissimo attore
- Il funerale dell’artista, che si è spento il 18 dicembre a 87 anni, a Roma
Massimiliano Buzzanca, figlio primogenito di Lando Buzzanca, racconta in tv gli ultimi istanti di vita del famosissimo attore, che si è spento a 87 anni lo scorso 18 dicembre. In tv, a Storie Italiane, rivela cosa gli ha detto subito prima di morire il padre.
I funerali del popolarissimo attore e comico sono previsti per oggi, mercoledì 21 dicembre 2022, a Roma, alle ore 12 presso la Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo. Il 59enne, con le lacrime agli occhi, racconta: ”Non è vero che si era rotto il femore, quando non è la famiglia a parlare le notizie sono campate in aria. E’ scivolato dalla sedia a rotelle, non sappiamo ancora come e perché, e ha sbattuto la testa. Il suo corpo si è spaventato per questa caduta e, come accade a tutti gli uomini di quell’età che hanno un trauma, il fisico ha risentito della situazione”.
“Papà non ci riconosceva più da mesi, ma credo abbia avuto un moto di riconoscimento sabato e credo, e spero, mi abbia riconosciuto quando lo abbiamo trasportato qui a Villa Speranza dal Gemelli”, spiega Massimiliano.
Poi il figlio di Lando confida quel che gli ha detto il papà: "Poco prima che arrivasse la lettiga stava ‘lallando’, non si capiva quello che diceva. A un certo punto mi ha guardato e mi ha detto tre volte ti amo… Che per un uomo che non ha mai detto ti amo nemmeno alla propria moglie, mi è sembrato strano. Non ho capito se quel ‘ti amo’ fosse un ti voglio bene perché mi aveva riconosciuto. Io da figlio spero e credo di sì. Non si sa realmente cosa mi volesse dire, io credo e spero che mi volesse dire ti voglio bene. Ma lo sa soltanto lui quello che mi ha detto”.
Buzzanca aggiunge: “L'ultima volta che l'ho visto sabato, mi ha dato l'impressione per la prima volta che mi avesse riconosciuto dopo tanto tempo. L’ho capito dal suo sguardo, ha fatto per alzarsi, per salutarmi. Gli ho sorriso e gli ho detto di stare seduto, di non affaticarsi. Era come se avesse voglia di dirmi qualcosa. Il rapporto con mio padre è ‘buzzanchiano’, non ci diciamo ti voglio bene, non ci abbracciamo. Ci guardiamo negli occhi e ci diciamo tutto. Ci siamo guardati, mi ha sorriso e gli ho chiesto di stringermi la mano. L'ho visto che faticava, poi si è addormentato ... Questo è l'ultimo ricordo che ho di lui”.