Flavio Insinna: 'Troppo odio, ho paura. La politica? Potrei pensarci'

Flavio Insinna al centro del polverone mediatico si lascia intervistare. Dopo il post sul social e i video sempre sul network per tentare di difendersi dall'attacco di Striscia la Notizia, il conduttore al Corriere della Sera dice: "Troppo odio contro di me. Ho paura". E pensa anche alla politica.

Flavio Insinna, intervistato dal Corriere della Sera, dice: 'Troppo odio, ora ho paura'. E pensa alla politica

"Quella contro di me non è solo una campagna di odio puro. Quando arrivi a mandare in onda gli estratti del mio libro in cui parlavo dell’amore per mio padre che stava morendo, arrivando ad associare il racconto di quando ho sognato di picchiare l’infermiera nientemeno che alla parola “femminicidio”, allora siamo oltre. Siamo agli avvertimenti. Per quanto famoso, resto comunque un saltimbanco. Non sono un potere forte, sono una persona sola. E ora ho davvero paura", spiega Flavio Insinna.

Il tg satirico di Antonio Ricci ha mandato in onda le registrazioni in cui l'attore e presentatore di Affari Tuoi si sfoga con i suoi autori e inveisce con parole feroci contro i concorrenti. Per lui questo è "un processo in cui c'è solo la condanna". Stasera, 30 maggio, tornerà in tv a Cartabianca da Bianca Berlinguer. Intanto fa sapere che l'odio estremo conto di lui gli fa avere paura.

Riferendosi ad Antonio Ricci sottolinea: "Ho una persona potentissima contro di me, che sono solo". Il motivo? "Perché ho avuto l’ardire di condurre un programma che andava nel suo stesso orario, e andava anche bene. E poi perché sono l’unico, insieme a Bonolis e a Fabrizio Del Noce, ad avergli risposto per le rime".

Secondo lui la guerra si è scatenata per una ragione precisa: "Dopo il mio discorso a Cartabianca, quello in cui parlavo del vivere in un Paese gentile, è cambiato qualcosa. Me ne sono reso conto dal giorno dopo. Il video è diventato virale, riscuotendo successo ovunque. Ho ricevuto chiamate da chiunque. Ed evidentemente questa cosa ha cominciato a dar fastidio a qualcuno. Come a dire, “e questo mo’ che s’è messo in testa, dove vuole andare?". Quell'intervento su RaiTre lo ha fatto diventare un soggetto appetibile per la politica: "Avrei avuto solo l’imbarazzo di decidere con chi candidarmi".

Ora la politica potrebbe essere davvero nel suo futuro. "In quei giorni avevo detto di no. Adesso, con la campagna di odio che sto subendo, le rispondo che invece potrei pensarci", confessa Flavio Insinna.

Quando gli viene sottolineata l'espressione 'na*na di mer*a' da lui usata all'indirizzo di Rosy Siracusa, concorrente del suo programma, fa 'mea culpa': "Lei pensa che non mi vergogni? Mi vergogno ogni minuto di quelle parole. Faccio una lotta quotidiana contro me stesso per essere migliore. Se parlassi sempre bene sarei Kennedy, e non lo sono. Ma c’è una cosa su cui non discuto. Non sarò un buono, ma sono una persona perbene. Alla mia talentuosa squadra di Affari tuoi chiedevo sempre il massimo e certe volte l’ho chiesto male. Un po’ come Mourinho. Me ne scuso e mi vergogno, sì. Ma mi sarei vergognato di più se fossero usciti audio del tipo 'abbiamo lavorato male, ma sti..., annamosene tutti a cena'".

Vorrebbe parlare con Ricci: "Gli direi 'parliamoci'. E gli chiederei 'che t’ho fatto?'. Perché tutto questo odio? La cosa che più mi preoccupa è il messaggio che passa. Il voler disegnare Insinna, quello che regala la barca ai migranti, quello del discorso di Cartabianca, come il peggiore di tutti. In questi giorni penso spesso a quanti ragazzi si sono mostrati disposti a dare una mano a chi soffre dopo aver ascoltato le mie parole. Se anche solo uno avesse cambiato idea dopo questa campagna d’odio, ecco, quella sarebbe una sconfitta per tutti". Ha paura.