Parla Francesca Fioretti: 'Non accetto che Davide sia morto così'

Francesca Fioretti ha rotto il silenzio. L’attrice e showgirl ha rilasciato la sua prima intervista dopo la tragica morte del compagno Davide Astori, che si è spento lo scorso 4 marzo a soli 31 anni, quando è stato trovato senza vita in una camera d’hotel a Udine, dove era arrivato la sera prima con la sua squadra, la Fiorentina, per una trasferta.

Francesca e Davide erano felicissimi insieme

“Il 5 marzo io ho accompagnato mia figlia a scuola e sono andata dalla psicologa dell’infanzia. La vita con Vittoria è stata dura, non le ha concesso neanche la meraviglia dei giorni insieme che Davide ed io abbiamo vissuto. Io so che non devo vivere il mio dolore attraverso di lei, non devo apparire triste né disperata. La sua serenità dipende dalla mia. Davide, per quanto mi possa far soffrire, non deve diventare un tabù, qualcosa da nascondere, un vuoto da non pronunciare. Lei ha capito che lui non tornerà, ma lo abbiamo collocato in un luogo immaginario in cui è felice. Ora devo cercare di fabbricare le ali con le quali Vittoria possa volare nella vita”, ha raccontato Francesca nell’intervista rilasciata a Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico, per Il Corriere della Sera.

“Se ci penso adesso, soprattutto quando me lo raccontano le persone che l’hanno vissuto accanto a me, mi rendo conto che alternavo momenti di vuoto totale e magicamente tornavo invece me stessa con le stesse attenzioni di sempre solo quando ero con Vittoria. Soffocavo il dolore in modo che l’armonia che c’è sempre stata tra noi tre potesse rivivere, anche se purtroppo lui non ci sarebbe più stato”, ha continuato.

Davide aveva soli 31 anni quando lo scorso marzo si è spento in una camera d'hotel, a causa di una morte cardiaca improvvisa seguita a tachiaritmia

Fin da subito, insomma, la Fioretti ha capito che la priorità era salvaguardare la serenità della figlia Vittoria, per evitare che un evento tanto tragico potesse traumatizzarla e renderle la vita ancora più difficile. “Dal primo momento mi è stato chiaro che Vittoria non avrebbe mai dovuto essere la spugna delle sofferenze degli altri, e tantomeno delle mie. Io so che tutti le vogliono un bene infinito, ma non so quanti possano avere la forza di non farle leggere negli occhi la sofferenza, e per me evitare questo è fondamentale. E per quanto sia stata dura continuo a farlo. Le mie lacrime ci saranno, e le condividerò con lei, ma dovrò fare in modo che lei comprenda che sono lacrime non di disperazione. Sono lacrime di emozione, quell’emozione che solo i ricordi più belli possono creare. Insieme sapremo colmare il vuoto che si è creato riempiendolo con tutti i ricordi e le immagini di noi e del breve ma intenso periodo che abbiamo condiviso. Questo penso sia l’unico regalo e l’unico modo con cui posso accompagnarla nel futuro: essere la sua ancora quando ne avrà bisogno, il porto sicuro dove potrà sempre tornare ed essere serena, ma lasciandola libera di vivere come tutte le sue coetanee”, ha spiegato.

Davide e Francesca insieme alla loro piccola Vittoria, nata il 17 febbraio 2016

Durante l’intervista Walter Veltroni ha chiesto a Francesca com’è nata la storia d’amore con Davide. “Una sera di settembre 2013. A una festa lui mi ha fermato per chiedermi come era il Vietnam, dove io ero stata come concorrente del programma televisivo ‘Pechino Express’. Sembrava una strategia di ‘rimorchio’, ma la vita e i nostri viaggi si sarebbero incaricati di provarmi che era sincero. Quella notte mi arrivò il suo primo messaggio, si era fatto dare il numero da un amico. Mi ha scritto per un mese, ogni giorno”, ha rivelato lei. “Poi passò dal Cagliari alla Roma. Nel suo costante programmare aveva già deciso che io mi sarei trasferita con lui a Roma in via definitiva. Sapeva degli studi di recitazione che stavo facendo nella capitale, ma sapeva anche che, per lavoro, volevo tenere il mio appoggio a Milano. Alla fine ha vinto lui. Eravamo diversi e complementari. La sua vita era regolare, come una linea orizzontale. La mia era rapsodica, cadute e risalite, nel lavoro come nell’umore. La nostra passione erano i viaggi. Siamo andati in India, in Nepal, in Perù, in Giappone. Andavamo come due adolescenti, treni e autobus, scoperte e meraviglia”, ha poi aggiunto.

La passione di Davide e Francesca, che ha partecipato ad una delle edizioni più seguite di 'Pechino Express', erano i viaggi e insieme, seppur in appena un paio d'anni, ne hanno fatti davvero tanti

Fu proprio durante uno dei loro viaggi che scelsero il nome da dare alla loro bambina: “Prima del viaggio in Perù scoprii di essere incinta. Dopo un controllo fatto lì ci dissero che avevamo perso la nostra creatura e invece, tornati a Roma, abbiamo scoperto che non si era mossa, era lì ad aspettarci. Lui allora si convinse che era femmina. ‘Se è così forte, non può che essere una bambina’. E per questo decidemmo di chiamarla Vittoria.

Francesca e Davide con la piccola Vittoria durante uno degli ultimi viaggi, in Giappone

Francesca non riesce ad accettare quanto è successo: “Abbiamo vissuto giorni bellissimi, insieme. Non posso accettare che sia andato via così. Non è stato un incidente, una malattia... Sembrava una favola brutta, era la fine di tutti i progetti che avevamo fatto insieme, dei sogni, dei desideri”.

Il suo focus rimane comunque la piccola Vittoria, che all’inizio del prossimo anno compirà 3 anni: “Davide era un animo gentile, era un uomo curioso e allegro. Amava l’architettura, leggeva molto e gli piaceva scoprire quello che non sapeva, cercare ciò in cui si sentiva debole. Eravamo felici, davvero. Mi sembrava che la vita mi avesse fatta bella, con lui. Con Vittoria siamo andate questa estate a Berlino, da una mia amica. Io ho voluto fare le cose che facevamo tutti e tre insieme. Il mio desiderio più grande è quello di poter rivivere la passione che ho condiviso con lui, e che abbiamo subito voluto trasmettere alla nostra bambina: viaggiare in posti fantastici dove si possano conoscere culture e profumi diversi. Dove ci si possa davvero stupire e sorprendere. Per me affrontare il primo viaggio senza Davide non è sicuramente stata una preoccupazione per la parte organizzativa, ho sempre viaggiato da sola. Il vero confronto era con la mancanza di lui. Volevo poter gioire del viaggio con Vittoria, sebbene nella mancanza del nostro compagno di cammino. E quando ho preso con Vicky la metropolitana e i treni, tenendole la mano, mi sono detta ce l’ho fatta: lei sorrideva”.

Francesca e Davide erano davvero felici insieme, e per l'attrice e showgirl è impossibile accettare che lui se ne se andato in quel modo...

La Fioretti sta per trasferirsi a Milano, dove riprenderà gradualmente il suo lavoro, prima con il teatro e poi col cinema. Tra non molto andrà anche in onda una puntata della serie ‘I Bastardi di Pizzofalcone’ girata poco prima della scomparsa di Davide. “Io guardo Vittoria e so che il mio dovere è trasmetterle serenità e felicità, in questo caos. Ogni tanto penso che senza di lei forse avrei potuto gestire più facilmente il mio dolore. Sarei andata lontano, dove nulla mi riportava nel gorgo. L’amore di mia figlia è l’unica cosa più forte del mio dolore. Così deve essere. Devo riuscirci”, ha sottolineato la Fioretti.

“Ora la mia vita deve ricominciare. Ce la metterò tutta. Di una cosa sola sono certa. Di avere reso felice Davide nel tempo che abbiamo vissuto insieme. Nei momenti di sconforto penso che il destino con noi sia stato davvero ingiusto, ma sono disposta a sostenere il peso del dolore perché se non avessi incontrato Davide non ci sarebbe stata la gioia del nostro amore che ha reso possibile che lui si realizzasse e completasse come uomo e come padre. Se ne è andato, ma era nel momento più pieno e felice della sua vita, e se il mio dolore deve essere il pegno da pagare per questo, lo potrò sopportare per sempre. Dovevamo camminare insieme, fino a perderci. Invece siamo soli. Tutti e due. C’era una vita possibile, per me e per lui. Ora, almeno per me, ce n’è un’altra, che non ho scelto. La costante gioiosa è Vittoria. Vittoria, la vita che non smette”, ha poi concluso.