Francesca Fioretti parla per la prima volta della morte di Astori: 'Voglio la verità'

Francesca Fioretti, dopo quasi tre anni, rompe per la prima volta il silenzio sulla morte di Davide Astori, il suo adorato compagno da cui ha avuto la figlia Vittoria, 5 anni, scomparso improvvisamente il 4 marzo 2018, quando il suo cuore ha smesso di battere: aveva solo 31 anni. L’attrice 35enne interviene sulle questioni giudiziarie che sono seguite al decesso del calciatore, capitano della Fiorentina. “Sarò al processo, ora voglio la verità, sottolinea in un lungo post che condivide sul social.

Francesca Fioretti parla per la prima volta della morte di Astori: 'Voglio la verità'

Francesca vuole chiarezza dalle indagini che stanno provando a far luce sulle cause ed eventuali responsabilità sulla morte di Davide. Non è contenta delle notizie trapelate sul responso della perizia disposta dal gup Antonio Pezzuti e svolta da due ‘superconsulenti’ del Tribunale di Firenze, il medico legale Gian Luca Bruno ed il luminare Fiorenzo Gaita. Il giocatore aveva mostrato in alcuni controlli aritmie cardiache che avrebbero richiesto esami più approfonditi, come l’holter cardiaco. Stando a questa ‘super perizia’, come svela una ricostruzione dell’Ansa, anche questo tipo di test raramente riesce a rilevare la cardiomiopatia aritmogena biventricolare che lo ha portato al decesso.  Pure per questi ‘superconsulenti’ quindi “la morte di Astori non poteva essere evitata”.

 

Domani, 4 febbraio, la tesi sarà discussa in tribunale. Francesca Fioretti però è pronta ad andare in aula: vuole la verità. “In questi anni ho sempre voluto evitare dichiarazioni pubbliche sulla morte di Davide e sul processo in corso. Ho sempre confidato che l’onestà e la pulizia che Davide ha dimostrato fuori e dentro il campo avrebbero portato a risposte altrettanto oneste e pulite”, scrive.

La bella attrice interviene sulle questioni giudiziarie che sono seguite al decesso del compagno

“E’ ancora così, ho ancora fiducia che accada - aggiunge l’ex gieffina - Leggo in queste ore notizie che non sarebbero dovute essere divulgate. Resto stupita da questo passo così avventato e dal fatto che venga fornita un’interpretazione parziale e contraddittoria di una perizia medica che rappresenta a ogni modo solo una di quelle di cui dispone la magistratura. Il processo in corso serve ad arrivare a una verità, che non sarà consolatoria in ogni caso: l’idea che la morte di Davide potesse essere evitata aumenta persino il dolore”.

E continua: “Ma se esisteva anche la più piccola possibilità che avesse a disposizione un minuto in più, un’ora in più o la sua vita intera, io credo che quella possibilità dovesse essere esplorata, che lui meritasse di averla e che tutto ciò che l’ha ostacolata debba in caso venire alla luce. Per lui e per evitare che succeda di nuovo”.

Annuncia che sarà al processo per are un segnale forte e potente con la sua presenza

E’ pronta a battersi, anche solo con la sua presenza in tribunale, per dare un segnale forte a tutti, per evitare che quel che è accaduto al compagno possa fare altre vittime in futuro. “Nutrivo molti dubbi sull’essere presente di persona alla prossima udienza, ora sento di dover essere lì, a dimostrare simbolicamente, con forza e senza rancore, che è solo in quell’aula che la verità potrà essere accertata, accettata e condivisa. Il passato e il futuro ci chiedono di essere coraggiosi”, conclude Francesca Fioretti.