Gabriel Garko: ‘Non sono gay. Le critiche sul mio aspetto mi hanno piegato le gambe’

Gabriel Garko torna a parlare di lui e della sua sessualità. A Gay.it smentisce, non è gay, anche se, parole sue, piacere agli uomini non lo disturba affatto. Parla delle critiche sul suo aspetto fisico, feroci quando ha fatto Sanremo.“Mi hanno piegato le gambe, ammette. Il 45enne nega però i ritocchini, anzi, ospite a “E poi c’è Cattelan”, ci scherza su pure in tv.

Gabriel Garko parla della sua sessualità: non è gay. Gli attacchi sull'essere 'rifatto' gli hanno iegato le gambe

Non è gay. Gabriel Garko non avrebbe problemi a fare coming out. Le critiche sulla chirurgia hanno fatto male, invece. “Quegli attacchi arrivarono poco prima del Festival, e quella fu l’unica volta dove mi hanno piegato davvero le gambe. Fino ad allora, venivo attaccato su tutto, ma mai sull’aspetto esteriore. Era una cosa, forse l’unica, su cui ho sempre pensato di essere inattaccabile”, confessa l’attore.  E spiega: “Quando qualcuno mise delle foto, tra l’altro ritoccate, in rete, inizialmente mi feci una risata, ma nel momento in cui, il giorno dopo, al bar di fiducia, iniziai a notare una certa insistenza da parte di altri clienti abitudinari, per capire se quello visto online fosse vero, o meno, rimasi spiazzato. Oggi ci rido, ma non è stato facile”.

L’attacco sull’essere ritoccato non gli è piaciuto. “Le critiche mi hanno piegato le gambe, dice Gabriel Garko. Gli haters non gli perdonano il lato estetico: “E’ un limite, per gli altri, non per me, ma che non mi ha mai aiutato. Mi è servito, ma ha contribuito a creare polemiche e pregiudizi continui”.

L'attore 45enne, ospite di Alessandro Cattelan su Sky Uno, scherza sui ritocchini e sui fotoromanzi fatti in passato

Sul piacere molto ai mondo gay, sottolinea:  “L’idea di piacere anche agli uomini, però, non mi disturba affatto, credimi. Sono, almeno per quel che mi dicono, un sex symbol e a chi deve piacere un sex symbol se non a tutti?”. Lui non è gay. Sull’essere chiacchierato per la sua sessualità, precisa: “E’ un altro cliché che vuole che tutti gli attori più belli siano gay, così come che tutte le belle donne siano delle potenziali migno*te. Mi infastidisce, però, quando un omosessuale si diverte a puntare il dito, verso un altro individuo, tacciandolo a tutti i costi di essere gay, come se poi fosse una cosa brutta. Se una persona è risolta, e vive bene la propria sessualità, non avrà mai tutta questa voglia di dispensare etichette qua e là”.

Su Sky Uno da Alessandro Cattelan è disinvolto e gioca su quel che si dice di lui. Sembra più libero e meno ingessato, la maturità lo rende indifferente verso i maligni che non si stancano mai di additarlo, soprattutto sul web. La popolarità è anche questo, lo afferma senza rancore.