Georgette Polizzi esasperata, pubblica foto con pancione finto: 'Non posso avere o adottare figli perché...'

Georgette Polizzi è esasperata dalle domande ‘scomode’ e ‘sfacciate’ dei suoi fan. Provocatoria pubblica una foto in cui ha il pancione finto e fa il dito medio. E’ la sua protesta contro i quesiti in cui le si chiede ripetutamente perché lei e il marito Davide Tresse non hanno ancora figli. “Non posso avere figli e neanche adottarne”, sottolinea l’ex volto di Temptation Island, malata di sclerosi multipla. E spiega il perché.

Georgette Polizzi esasperata, pubblica foto con pancione finto: 'Non posso avere o adottare figli perché...'

Georgette Polizzi accompagna la sua immagine forte con il pancione finto e il dito medio con un post che intitola: “Denuncia sociale”. “Posto questa foto oggi per protesta! Perché io sono sempre quella dei messaggi forti e che restano impressi. Pubblicando la maggior parte della mia vita sui social, sono abituata a ricevere offese, complimenti, consigli non richiesti e opinioni imposte. Spesso però, chi si nasconde dietro ad un messaggio si dimentica che dall’altra parte c’è una persona normale, con i suoi problemi, i suoi pensieri, le sue scelte, il suo carattere e la sua salute”, esordisce la 38enne.

“Quasi ogni giorno ricevo messaggi come: ‘Sei incinta?’, ‘Perché non fai un figlio?’, ‘A quando un bambino?’, ‘Non è ora di avere un figlio?!’, ‘Perché non adottate?!’. Io dico BASTA”, sottolinea infuriata Georgette.

La 38enne, sposata con Davide Tresse, sbotta e replica

Poi chiarisce: “Basta con queste domande scomode, che spesso infieriscono con una situazione già delicata di per sé!! Basta con le solite insinuazioni, con i pareri non richiesti e con domande sfacciate, a volte non so con che coraggio riusciate a farle! Ogni volta vi rispondo per educazione che per me è un discorso difficile e voi ve ne uscite con un ‘adottalo no!’, come se fosse un ‘perché la pasta non la fai al pomodoro invece che al pesto?!’. Soffro di una malattia neurodegenerativa e l’adozione è impossibile”.

La Polizzi, segnata anche da un’infanzia difficile, infine conclude: “Oggi parlo a nome di tante donne stanche di questa superficialità, dal canto mio ho anche scritto un libro raccontando questa parentesi dolorosa. Leggetelo e capirete tutto, si chiama ‘I Lividi Non Hanno Colore’”.