Gigi D'Alessio, chiesto rinvio a giudizio per evasione fiscale. Lui: 'Non devo nulla'

Gigi D'Alessio sotto accusa. La procura di Roma ha chiesto per il cantante il rinvio a giudizio per una presunta evasione fiscale di oltre un milione di euro. Il pm Francesco Saverio Musolino chiede a gran voce il processo. Coinvolte, oltre all'artista napoletano, altre quattro persone.

Chiesto rinvio a giudizio per presunta evasione fiscale di oltre un milione di euro per Gigi D'Alessio

La richiesta di rinvio a giudizio per la presunta evasione fiscale di Gigi D'Alessio riguarda fatti risalenti al 2010. La procura di Roma contesta al 50enne l'occultamento di documenti contabili riconducibili a una società legata a lui incaricata di curare la sua immagine.
Stando all'accusa, l'attività di occultamento della documentazione contabile avrebbe consentito alla "Ggd Productions", della quale il cantante è ritenuto "l'effettivo beneficiario economico del risparmio d'imposta"  (così è detto nel capo di imputazione) di evadere le imposte sui redditi (990mila euro) e sul valore aggiunto (altri 770mila).

"Di tali scritture si perdeva traccia", sempre secondo l'accusa, così da "non consentire o comunque ostacolare la ricostruzione del volume d'affari e dei redditi della stessa società", scritture risultate in seguito, da chi indaga, nella disponibilità dell'artista.

Il cantante 50enne in una nota ribadisce la sua estraneità ai fatti contestati dalla procura di Roma

"Da sempre il mio unico impegno è per la musica e, da oltre vent'anni, mi affianca uno staff di esperti professionisti (avvocati, commercialisti, etc.), che mi seguono in tutto e per tutto. Non vi è, infatti, alcuna sentenza, neanche di primo grado, che mi abbia ritenuto responsabile di fatti di evasione e non ho alcuna condanna al pagamento di qualsivoglia imposta, per il che nulla devo al fisco", fa sapere in una nota Gigi D'Alessio.

La procura chiede il rinvio a giudizio per evasione fiscale, lui ribadisce la sua estraneità ai fatti.
"Sono anzi in attesa di una decisione di una Commissione Tributaria, che consentirà di fare piena luce su quanto addebitatomi e quando sarò, a seguito della richiesta formulata dal pm di Roma Musolino, innanzi ad un Giudice per le Indagini Preliminari, sono certo di poter chiarire la vicenda, dimostrando la insussistenza dell'accusa formulata nei miei confronti", conclude il cantante.