GossipWeb: Vanessa Gravina derubata del suo nome

Cos'è il Cybersquatting?
Tecnicamente viene inteso con questo termine, un'attività di registrazione dei nomi a dominio per fini di lucro, con lo scopo di rivenderli poi al legittimo proprietario ad un prezzo più elevato rispetto al costo di registrazione.

In parole povere chiunque avendo una base economica alle spalle, può acquisire il nome di un personaggio celebre, Vanessa Gravina per esempio, impedendo alla effettiva proprietaria di quel nome di utilizzarlo per indicare il più classico dei siti Web personali.

A cosa è dovuta questa tipologia di soprusi? Fondamentalmente all'inadeguatezza delle regolamentazioni per la registrazione di questi benedetti nomi a dominio: basti pensare che esistono addirittura strutture, come la Ult. Search Inc., l'azienda dietro il brutto affare di cui stiamo parlando, che ne hanno fatto un vero e proprio business: vanessagravina.com è infatti solo uno dei numerosissimi tasselli del mosaico di domini impropri di cui è già titolare. Ovviamente il legale dell'attrice, l'avvocato Francesco Celentano, è già all'opera per cercare di ovviare a questa non facile querelle.

E' evidente come questo fenomeno abbia comportato il diffondersi di un contenzioso in materia che ha interessato tutti i Paesi, compresa l'Italia. Al riguardo non si pone solo un problema di tutela dei marchi e di repressione della concorrenza sleale, ma anche quello della tutela dell'identità personale. A questo proposito, il Tribunale di Torino, in un'ordinanza del 2000, ha sostenuto che "il nome di un dominio, pur rispondendo ad esigenze di carattere prettamente tecnico, non può essere considerato come un mero indirizzo telematico, ma assume una funzione distintiva del soggetto a cui viene assegnato".

Non fa una piega. Procediamo dunque nel ragionamento: nel momento in cui un soggetto, diverso da Vanessa Gravina, registra il dominio vanessagravina.com, realizzando tra l'altro un portale che nulla ha a che vedere con la biografia o con la carriera della stessa, è palese la messa
in atto di una modalità di sfruttamento commerciale dei segni di identificazione personale che pone in serio pericolo anche la tutela della persona.

Staremo a vedere le conseguenza di questa vera e propria battaglia legale online.