- L’ex gieffina 38enne ha raccontato tutto nel suo libro, “Dietro quel sorriso”, edito da Piemme
- Il padre era contrario all’arrivo della primogenita Gaia, oggi 19enne
Guendalina Tavassi ha voluto mettere nero su bianco la sua storia per far capire cosa si nasconde dietro la sua irrefrenabile ironia. “Dietro quel sorriso”, edito da Piemme, rivela la vita dell’ex gieffina 38enne. Lei lo chiarisce ancora una volta a Novella 2000. Col settimanale la romana si mette a nudo e racconta pure del suo periodo nero dopo la scelta di non abortire. “Non avevo i soldi per pagare affitto e bollette”, confessa.
Guendalina ha avuto un’infanzia difficile in cui lei, davanti a un giudice, quando aveva solo 8 anni, ha dovuto decidere se andare a vivere con la madre o col padre. “Far prendere una decisione così importante a un bambino è una cosa inconcepibile. E’ stato sbagliato accusare mia mamma di colpe che non aveva, solo per stare con papà. Ma sinceramente non capivo se con il mio comportamento potevo ferire qualcuno, semplicemente volevo stare con mio padre. Mi regalava più libertà e quando sei piccolo non pensi a una vita normale”, spiega.
“Se avessi pensato che avere tanta libertà ed essere viziata avrebbe intaccato il mio stile di vita, forse avrei fatto una scelta diversa. A casa di mia madre avrei vissuto una vita di regole, chiaramente una vita normale che dovrebbe condurre un bambino - continua la Tavassi - Ma io ho vissuto con papà e alla fine era come se vivessi da sola. Le sue compagne, tutte giovanissime, erano streghe cattive che, appena lui si girava, minacciavano di mettermi in collegio o mandarmi in orfanatrofio”.
Guenda è rimasta incinta di Remo Nicolini giovanissima. Pur di tenere la sua primogenita di 19 anni (è anche madre di Chloe, 10 anni, e Salvatore, 8, avuti dall’ex marito Umberto D’Aponte) ha fatto la fame. La Tavassi rivela: “Penso sia stato uno dei periodi più brutti della mia vita, perché il fatto che io abbia voluto tenere Gaia, nonostante mio padre fosse totalmente contrario e mi avesse avvertito che se l’avessi tenuta dovevo assumermi le mie responsabilità, mi ha portato a essere sola. L’ho cresciuta senza l’aiuto di nessuno. Il signor Remo se n’era andato quando gaia è nata. Poi è tornato, ma mai come presenza fissa”.
Guendalina aggiunge: “Non avevo i soldi per pagare l’affitto, per pagare le bollette. E a lavorare non potevo andare perché avevo una bambina. Quando l’ho fatto, i sacrifici erano più alti dello stipendio. Quella non era vita”. Il Grande Fratello è stato la sua salvezza: “Sì ed è per questo che non lo rinnegherò mai. Tra l’altro non sono stata io a cercare di entrare nella Casa. Mi hanno fermato fuori da una discoteca dove lavoravo come cubista e anche lì guadagnavo 80 euro a serata di cui 50 andavano via per la babysitter che mi teneva Gaia”.