Jodie Foster: 'Questo film mi ha toccato personalmente'

Una mamma su un volo transoceanico da Berlino a New York, a 11 mila metri d’altezza, non trova più la sua figlioletta. E’ impossibile pensare che sia scomparsa su un aereo, ma sembra proprio così. Eppure nessuno vuole crederle. “Flight Plan – Mistero in volo” è il thriller diretto da Robert Schwentke con protagonista la 43enne due volte premio Oscar Jodie Foster, distribuita da Buena Vista, che uscirà in Italia il prossimo 4 novembre. Una pellicola sceneggiata sul filo della tensione e fortemente claustrofobica che si svolge tutta in una notte, interamente ambientata su un aereo.

Ieri mattina Jodie Foster, insieme a Schwentke, ha incontrato la stampa a Roma per parlare della sua nuova fatica e non solo. Look total white, l’attrice ha deciso d’incantare tutti, rispondendo in italiano alle domande, una lingua che ha iniziato a studiare a 18 anni e non ha mai abbandonato. “Questo film mi ha toccata personalmente – spiega Jodie - Ho due figli e so, come qualsiasi genitore, che quando li perdi di vista in un luogo affollato anche solo per un minuto cadi nella disperazione più profonda”.
Il giovane regista, al suo esordio ad Hollywood, definisce il film come un ‘movie movie’: “Ritengo che di trasferimento del dolore dalla realtà allo schermo non si possa parlare perché i lungometraggi rispetto alla realtà sono fatti di un tessuto più denso. Gli esseri umani vivono diversamente perché tutto per loro è diluito e la prospettiva è molto diversa. Qui ciò che conta è mettere una situazione da orrore dentro una cornice rassicurante, che è poi il principio di molti thriller e anche horror. “Flight Plan” non ha la presunzione di essere del tutto accurato dal punto di vita tecnico: la nostra scelta è stata di concentrarsi sul personaggio”.
Il ruolo inizialmente era stato scritto per un uomo, come spiega la Foster : "E’ stato il mio agente, leggendo la sceneggiatura, a pensare che sarebbe stato interpretato meglio da una donna, per la quale è facile tirare in ballo il luogo comune dell'isteria e dell'ansia eccessiva in certe situazioni".
Attrice e regista, Jodie, dopo anni di carriera alle spalle, decide se accettare un ruolo solo leggendo la sceneggiatura: “Faccio molta attenzione nella scelta dei copioni, ho imparato molte lezioni stando a Hollywood, per esempio che se vuoi avere una carriera lunga devi fare delle scelte di ruoli ma devi farle presto. Poi scelgo anche in base al regista. Ho imparato con gli anni a capire che se non ho stima per chi mi dirige, la mia interpretazione ne risente. Una lezione di esperienza che mi fa evitare registi mediocri".

E’ stata costretta a chiudere la sua casa di produzione, l’Egg: “Uno dei più grandi rimpianti è non essere riuscita finora a bilanciare la mia attività di attrice con quella di regista. Intanto a breve dirigerò Robert De Niro in “Sugarland”, una storia di immigrati giamaicani nel Sud della Florida. Oggi sono felice quando tengo separate vita privata e professionale, sapendo bene che e' la mia vita familiare ad avere la precedenza su tutto. Ho deciso molti anni fa che avrei voluto fare una lunga carriera, recitare magari fino a 70 anni e le mie scelte sono state di conseguenza, evitando film in cui fai l'attrice scemotta o la spalla della star di turno”. Qualcuno le fa notare che gli Oscar sono arrivati con ruoli drammatici e lei, sorridente, risponde: “E’ vero. E pensare che adoro le commedie romantiche…”.

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