Laura Chiatti se potesse farebbe solo la mamma. Lo dice senza alcun problema a Sette che le ha dedicato la cover e una lunga intervista.
L'attrice 34enne che il 5 luglio 2014 ha sposato Marco Bocci, 38 anni, e nel giro di pochissimo tempo ha avuto due figli, Enea, ventuno mesi, e Pablo, quattro, adora starsene a casa con i bambini.
"Fosse per me farei solo la mamma, ma Marco ci tiene molto che continui a lavorare, dice che è importante per me, che stare sempre a casa può fare male. Cerchiamo di accettare lavori non in contemporanea, così ci possiamo aiutare, uno magari va sul set mentre l’altro guarda i piccoli. Ho la fortuna di avere impegni abbastanza diluiti durante l’anno, per adesso funziona tutto", spiega Laura Chiatti al magazine settimanale del Corriere della Sera.
Se potesse Laura Chiatti farebbe solo la mamma. "Ho sempre avuto un istinto materno molto marcato, questo Marco di me lo sapeva già. Mentre io non potevo immaginare che lui sarebbe stato così impeccabile come padre. Io sono molto pratica, ma lui, oltre che dolce, sa anche sgridarli: una cosa nella quale io sono negata", racconta parlando della sua famiglia.
Dei figli Laura Chiatti si occupa insieme a Marco Bocci: "Non abbiamo voluto una tata. Soltanto quando dobbiamo lavorare a Roma ci affidiamo a Sonia, una signora alla quale siamo molto legati, ci fidiamo di lei". I bimbi non l'hanno affatto provata: "I nostri bambini ci hanno molto unito, anziché allontanarci: è vero, tu come partner passi in secondo piano, ma poi si crea un feeling particolare, anche divertente. Per esempio con noi nel lettone dorme Enea, fin dal primo giorno. Però quando è arrivato Pablo si è posto il problema di come fare: lui sta nel lettino accanto al nostro. Ma siccome si sveglia tre volte a notte, con Marco facciamo i turni e ci alterniamo a dargli il biberon, ormai non allatto più. Così il genitore delegato alla pappa, dalla prima sveglia, all’una e mezzo, si occupa di lui per il resto della notte e l’altro va in un’altra stanza con Enea. E' l’unico modo per dormire almeno un po’".
Laura e Marco non rimpiangono di aver voluto due bimbi così presto. "Io e Marco siamo riusciti a fare la prima cena a lume di candela solo dopo un anno e mezzo. Ma non ne sentiamo la necessità, vogliamo stare con i nostri figli", sottolinea l'attrice.
Si sente trasformata, anche nel modo di preparare le valigie: "Prima ne prendevo una per le borse, una per le scarpe, una per i vestiti. Mia mamma diceva: “Oddio, ma questa come farà quando avrà dei figli". Adesso basta un trolley: "Butto dentro un paio di scarpe, due pantaloni, quattro magliette e via. Non mi importa che su Instagram mi diano della sciatta, la maternità mi ha resa molto più sicura di me, i miei figli mi mettono a posto".
Dal 24 novembre al cinema con "La cena di Natale", sequel del fortunato "Io che amo solo te", tratti entrambi dai bestseller di Luca Bianchini, Laura Chiatti parla del suo Natale: "E' ancora un rito che condividiamo con mia madre. Lei vive sul lago Trasimeno, a 20 minuti di macchina da Marsciano, il paese di mio marito Marco . Ha trasmesso a me e a mia sorella la voglia dei preparativi, nei quali confesso di non essere molto brava: mamma, invece, corre a comprare i pupazzetti e gli addobbi con cui riempie la casa. Per il pranzo si fa un bel mazzo a cucinare per tutti: non mancano mai i tortellini in brodo, fatti rigorosamente a mano, anche io la aiuto, sono i più buoni del mondo; e poi il roast beef, contorni vari e i dolci umbri, a partire dai torciglioni, che sono fatti con le mandorle a forma di serpente. I regali li scartiamo il 25. Ogni anno mamma dice che è l’ultima volta che ce ne fa tanti, che adesso ne basta solo uno, e invece poi ci ritroviamo con cinque pacchetti a testa".
"Ringrazio il Cielo per la mia famiglia e chiedo che i miei figli siano sempre in salute: non è una cosa scontata ed è davvero la più importante. Spero che mantengano lo stesso entusiasmo che hanno ora quando vedono un piccione o un pigiamino nuovo con le macchinine. Mi piacerebbe tanto che questo senso di meraviglia durasse per tutta la vita", conclude. La famiglia è il luogo dove si sente più a suo agio.