Laura Chiatti svela: 'Io vittima di pregiudizi perché non sono l'attrice impegnata di sinistra'

Laura Chiatti si sente vittima dei pregiudizi nel lavoro. L’attrice alla soglia dei 40 anni, che compirà il 15 luglio prossimo, a Grazia, che le regala la cover del settimanale, confessa: “Io nel pregiudizio ci sono cresciuta, professionalmente parlando: ci sono abituata". Perché? Per lei è semplice: “Non sono l’attrice impegnata di sinistra".

Laura Chiatti svela: 'Io vittima di pregiudizi perché non sono l'attrice impegnata di sinistra'

Il cinema è arrivato per caso. “Mi ci sono trovata. Dopo aver fatto delle esibizioni canore, adoravo cantare fin da ragazzina, mi hanno proposto di partecipare al concorso Miss Teenager, avevo 14 anni. L’ho vinto. Da lì cominciai a fare provini, poi piccoli lavori in tv, e infine nel 2004 il regista Giacomo Campiotti mi propose il ruolo di Giulia nella commedia adolescenziale ‘Mai più come prima’. E poi ho continuato tra cinema e tv, fino a che sono arrivati i ruoli con Sorrentino, Coppola, Comencini, Avati. Ma nella creazione del pregiudizio ha pesato anche altro”, sottolinea la Chiatti.

E spiega: “Vengo da una famiglia umile, papà metalmeccanico, nessun artista in casa. E sono cresciuta vicino a Perugia, in provincia. All’inizio, durante i primi lavori da attrice, mi dicevo: ‘Ma quanto guadagno in un giorno con questo lavoro figo!’; con il tempo, e dopo il set con Sorrentino, sono arrivati gli stimoli a migliorarmi, a studiare di più. Ma continuo a percepire i pregiudizi su di me: non ho seguito il percorso dell’attrice impegnata, magari di sinistra, e per questo più credibile. Ma io voglio sentirmi libera”.

L'attrice 39enne in una lunga intervista a 'Grazia' che le regala la cover del settimanale spiega cosa le viene fatto pesare nella professione

Laura chiarisce ulteriormente: “Libera di  guardare, in tv, sia ‘Uomini e donne’ sia ‘Cartabianca’ di Bianca Berlinguer; e sul lavoro di scegliere un progetto targato Vanzina se mi piace la sceneggiatura. Spesso è l’attore che dà qualità ai progetti. E io non li valuto in base alle etichette che hanno sopra. E a volte ho scelto sulla base del tempo che mi davano per i miei figli”.

Sposata con Marco Bocci, madre di Enea, 7 anni, e Pablo, 5, la bionda ama dedicarsi a loro e alla famiglia: “Per stare bene devo mettere i miei figli sopra a tutto. A me diverte recitare, ma ancora di più mi diverte e mi fa stare bene accompagnare a scuola i bambini, poi andarli a prendere e portarli alle attività extrascolastiche. Non voglio aiuti nella gestione familiare, se non quando sono sul set. Ma rispetto chi ha fatto scelte diverse, lo dico chiaro, come tutte le cose che dico”.

La famiglia le ha dato sicurezze ma anche paure: “All’inizio, appena nati i bambini, mi sentivo una forza della natura. Poi sono successe cose non belle, ai miei bambini, a mio marito che è stato in ospedale, a mia madre, che mi hanno riempito di paure, e sono diventata un po’ ipocondriaca. La pandemia poi, con la sua socialità ridotta, ha peggiorato l’ansia. Insomma, ora so tante cose sulle malattie. Ma sono ipocondriaca con tutti tranne che con me.  Ho praticato manovre antisoffocamento a entrambi i miei bambini, più di una volta; e in un certo senso ho salvato la vita a mio marito”.

Sposata con Marco Bocci, Laura Chiatti è mamma di Enea, 7 anni, e Pablo, 5

Laura ricorda quando Bocci ha rischiato grosso: “E’ stato vittima di un virus cerebrale, nel 2018. L’ho trovato io, in preda a confusione, con difficoltà di parola, quasi senza sensi. Ho capito che la situazione era grave, ho gestito i bambini, che erano piccolissimi, e chiamato l’ambulanza, senza mai perdere la testa e guadagnando così tempo prezioso. Coraggiosa per gli altri, più ansiosa per me. Ma sono abituata anche a questo, ho sempre sofferto di attacchi di panico”.

Ora la sua ansia la cura con la terapia: “Non perdo mai i contatti con la mia psicoterapeuta. Anche quando le cose vanno bene. Poi cerco di fare con costanza esercizi di respirazione e di bioenergetica. E se scatta la crisi, e non sto bene, prendo due goccine di Xanax. Lo dico senza problemi”.

Schietta, più volte Laura Chiatti ha polemizzato con gli hater sui social: “Sono un personaggio pubblico, ho accettato di espormi sui social, ma non per questo devo accettare tutto, anche la maleducazione. Non accetto di non avere, come tutti, il diritto di migliorarmi, di perdere i sette chili acquistati con due gravidanze ravvicinate, di curare di più l’alimentazione. E non accetto che mi dicano: ‘Sei anoressica’, oppure: ‘Sei un cattivo esempio, vergognati’. Alle donne sovrappeso difficilmente si dice: ‘Sei un cattivo esempio’, ma a parte questo, così si manca di rispetto a chi soffre davvero di disturbi dell’alimentazione. Infine: parlate del mio corpo in tono offensivo? Vi mando al diavolo. Preferisco avere dei dissensi, che essere accettata per metà”.