Lele Mora, diffamazione ai danni di Giovanni Conversano

E' costata cara la rissa con Giovanni Conversano a Pomeriggio Cinque.
Gli scambi verbali tra Lele Mora, rinchiuso nel carcere di Opera dal 20 giugno scorso con l’accusa di bancarotta della società Lm, e l'ex tronista di Uomini e Donne furono accesi, fatti di frecciatine pungenti, poi culminarono con l'accusa da parte dell'agente dei vip di furto. Conversano decise di rivolgersi al tribunale. A distanza di tempo la Procura della Repubblica di Lecce ha inviato ai legali di Mora un avviso di conclusione delle indagini preliminari, nel quale si contesta al manager il reato di diffamazione ai danni di Conversano.

Il salentino, diventato famoso nella trasmissione di Maria De Filippi, a suo tempo spiegò al magistrato nei dettagli il suo rapporto con l'agenzia di Lele, compreso l'episodio contestato dal manager, che in collegamento telefonico si scagliò contro Giovanni per avergli sottratto alcune carte di credito.
Dopo aver sentito anche Mora e aver visionato il filmato della trassmissione, il sostituto procuratore Carmen Ruggiero ha concluso l’inchiesta, dando all’indagato la possibilità di presentare memorie difensive o chiedere di essere di nuovo interrogato. In seguito il magistrato deciderà se chiedere o no il rinvio a giudizio dell'agente.
Non c'è pace per Lele Mora.

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