Luca Barbareschi non sta bene

Ha dovuto fermarsi: ordine dei medici. Luca Barbareschi è stato obbligato a prendersi un periodo di riposo per curarsi. Due mesi di stop, come ha comunicato lui stesso in una lettera allo Stabile di Genova, in cui doveva andare in scena con lo spettacolo "Il discorso del Re".
"Non ho niente di incurabile, ma devo obbligatoriamente curarmi - ha spiegato l'attore ed ex parlamentare all'Ansa - Mi devo curare, sono andato avanti trascinandomi, trascurando i postumi della broncopolmonite avuta lo scorso anno non curata a dovere. Ora i medici mi hanno obbligato a fermarmi e io non posso fare diversamente".

"Il provvedimento dei medici è di vitale importanza, nel senso letterale del termine. Il dolore, la frustrazione e il senso di impotenza che sto provando in questo momento non sono descrivibili, ma non posso fare altro che obbedire ai medici - ha scritto nella lettera Barbareschi - Il mio unico obiettivo è osservare le cure prescritte. Se così sarà entro la fine dell'anno la situazione potrebbe risolversi, altrimenti le conseguenze potrebbero per me essere molto gravi. Mi impegno fin d'ora a recuperare ogni data in coda al tour che aveva come termine di chiusura il 2 marzo".
Doveva completare le ultime date a Milano, poi andare in scena a Genova e di seguito a Roma. Niente da fare. L'istrionico Luca, comunque, parteciperà il prossimo 4 novembre alla conferenza stampa per il suo ultimo film, interpretato e prodotto dalla sua Casanova Multimedia con Rai Cinema, "Something Good", dedicato alle sofisticazioni alimentari, che lui stesso ha liberamente tratto dall'opera letteraria "Mi fido di te" di Francesco Abate e Massimo Carlotto, nelle sale dal 7 novembre. "Ci tengo a precisarvi un'ultima cosa per trasparenza e correttezza. Nei prossimi giorni potrà capitare che mi vediate in televisione per la promozione del mio film - ha chiarito nell'epistola - Si tratta di un'attività pianificata da diverso tempo e i miei interventi in televisione saranno tutti registrati. Per fortuna questo con la televisione si può fare, in teatro no".