Il dolore per la perdita del compagno, Lucio Dalla, scomparso l'1 marzo 2012 è difficile da rimarginare. Marco Alemanno è rimasto legato al cantautore per ben otto anni, poi non solo si è trovato solo, ma è dimasto deluso e amareggiato per la guerra che i parenti di Dalla gli hanno fatto sulle questioni ereditarie.
"L’enorme dolore provato dopo la sua improvvisa scomparsa purtroppo è stato gravato anche da orribili questioni umane, prima ancora che legali, a causa di incomprensioni tra me e gli eredi di Lucio, degli estranei entrati in casa di altri per decidere su tutto, dai soldi al patrimonio artistico, escludendo chi c’era prima e contava davvero qualcosa per lui - ha spiegato Alemanno a Oggi - Non ho intrapreso nessuna azione legale nei confronti dei parenti di Lucio, con i quali non ho nessun rapporto".
Marco vive sempre a Bologna, ma non abita più nella casa del suo Lucio. Non ha voluto combattere contro il sopruso subito, ha preferito arrendersi. "Ho scelto di rinunciare a combattere per difendere ciò che era mio, e che i signori eredi non riconoscevano tale - ha sottolineato - Niente mi avrebbe ridato Lucio, né i quadri, né le statue, né i soldi. Oggi non c’è dubbio che, comunque, sono molto più ricco io di loro: ho avuto e avrò sempre dentro di me Lucio, i nostri ricordi, la nostra vita. A loro resta solo il denaro. Ancora più doloroso poi è stato il “tradimento” di storici collaboratori e amici, o presunti tali, che per convenienza hanno preferito stare dalla parte degli eredi. Una seconda, terza, quarta morte per lui". Al di sopra di tutto c'è sempre Lucio.