Marco Mazzanti e Lea Veggetti: "Non siamo razzisti"

La settimana scorsa è arrivata, come un fulmine a ciel sereno, la notizia dell'arresto dell'ex gieffino Marco Mazzanti e della fidanzata Lea Veggetti: la coppia si è resa protagonista di uno spiacevole episodio in un hotel milanese ed è stata accusata di aver aggredito e insultato con epiteti razzisti il portiere dell'albergo in questione e di essersi scagliata anche su una signora e sui poliziotti intervenuti per calmare le acque. Ora i due hanno rilasciato un comunicato dove danno la loro versione dei fatti.

"Questa vicenda, fortunatamente conclusa, ci addolora e ci dà da pensare molto.
Siamo entrambi cresciuti con certi valori, lungi da idee razziste o violente di alcuna sorta, consapevoli del rispetto dovuto alle autorità e delle regole che fanno sì che le persone convivano civilmente in questo mondo. Così siamo stati educati e così intendiamo vivere. A differenza di quanto riportato sul web e successivamente sulla carta stampata, desideriamo puntualizzare che siamo stati noi per primi a chiamare le autorità. La polizia di Milano è stata chiamata con il solo scopo di identificare (come è procedura regolare) in mancanza di un documento di identità, con la promessa di provvedere all’invio entro poche ore dal rientro a Rovigo. Qualsiasi cosa abbia aggravato la situazione, a oggi continua per noi a non avere una spiegazione plausibile: non siamo personaggi così noti dai quali trarre pubblicità. Ma soprattutto non siamo razzisti: siamo cresciuti con il senso del rispetto del prossimo di qualsiasi colore, religione, cultura. Ciò che ha fatto perdere la pazienza a nostro avviso è stato riscontrare una malafede di fondo e la mancata comprensione della situazione. In questura sono seguite 40 ore di reclusione e un processo per direttissima: abbiamo scelto di patteggiare la pena alla quale è seguita una condanna di 6 mesi con il beneficio della sospensione condizionale della pena. A nostro modo di vedere non è assolutamente un’ammissione di colpa, ma unicamente, il desiderio di voler porre fine al più presto a questa disavventura. Frasi a noi attribuite in certi articoli, così come gesti violenti, sono il frutto della fantasia di chi, tentando di riportare dei fatti forse di per sé fin troppo poco interessanti, ha arricchito di dettagli inesistenti, senza comprendere quanto certe alterazioni della verità possono danneggiare le persone. E se parliamo di persone e non di personaggi è per sottolineare quanto certe cose ti aggrediscano e ti cannibalizzino nel tuo privato ancor prima che nella tua vita pubblica, nonostante in molti abbiano avuto il pensiero che il tutto sia stato architettato per scatenare attenzione su di noi: il fatto che la nostra vita si svolga con un lavoro regolare e un’accademia dove si studia e che lascia poco tempo alle scorribande mondane, fa capire quanto l’impostazione del nostro quotidiano sia lontana dal voler apparire a tutti i costi"
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Intanto la coppia nei prossimi giorni sarà ospite di Barbara D'Urso a "Pomeriggio Cinque".

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