Matteo Branciamore, conduttore per provare altre strade

Matteo Branciamore per quattro settimane diventa conduttore su Comedy Central, da lunedì 21 luglio sarà lui al timone di "Comedy on the beach" direttamente dal palco di Ostia Lido. "Una follia, ma divertente. Mi piace provare varie strade, come fanno i colleghi oltreoceano: negli Stati Uniti non c’è distinzione tra chi fa teatro, cinema o televisione. Chi fa l’attore presenta e chi presenta balla anche sul palco - ha spiegato a Vanity Fair - E' una cosa che ho fatto soprattutto per divertirmi, e per dimostrare che non sono solo il “timido adolescente” che la gente pensa".

Matteo vuoole cambiare: "Ho quasi 33 anni! E anche per questo sento il bisogno di buttarmi a fare cose nuove, di misurarmi e alzare la famosa asticella del limite". E non ha scelto di essere conduttore perché non abbastanza bravo a recitare: "Lo hanno già detto e mi dispiace. Non è che perché una volta faccio il conduttore cambio mestiere: Hugh Jackman presenta gli Oscar, eppure rimane sempre anche un attore. Per me questa esperienza è solo un’altra sfaccettatura del lavoro di spettacolo". Branciamore ha detto addio a "I Cesaroni", anche se le fan non saranno contente: "Ho bisogno di staccarmi e di pensare a me, alla mia crescita. Non ho nulla contro le serie lunghe e non mi permetto di sputare nel famoso piatto in cui mangio da tanti anni, ma penso sia normale avere voglia di staccare dopo cinque stagioni. Per ora la decisione è questa. Poi starà a me essere bravo a dimostrare che io in tv interpretavo soltanto un ruolo".
Mutare pelle, mutando pure nel look, l'ex Marco però non vuole cancellare la serie dalla sua vita: "Per me i Cesaroni sono sempre stati cool: i numeri parlano. Certo, è una fiction popolare, non "House of cards" o "Game of Throne", ma ha comunque una sua dignità, da sempre". E quando gli si fa notare di citare solo telefilm stranieri famosissimi, risponde: ""Gomorra" non ha niente da invidiare alle serie americane di successo. Però è vero: noi italiani non vediamo l’ora che qualcun altro cada o faccia una “cacata” per giudicarlo. Ecco perché per noi gli americani fanno sempre cose fighe. In questo Paese ci affossiamo a vicenda: appena uno fa un film di successo, l’altro non vede l’ora che vada male al botteghino. Lo stesso avviene con prodotti nazional-popolari come "I Cesaroni"".

L'Italia e gli italiani non gli stanno così stretti però: "E' che in generale sta diventando tutto più superficiale, si dà poca attenzione alle cose, e spesso ci casco anch’io: faccio cose banali, ho picchi di superficialità “di massa”. Non sono contrario ai telefonini, però mi fa effetto vedere tutti questi branchi di persone che stanno continuamente attaccati ai social. Ormai si vive un’emozione solo per postarla su Twitter e Instagram. Giorni fa ho letto di un ragazzo che si è fatto una selfie con la mascherina dell’ossigeno mentre era in fase atterraggio emergenza. “Guardatemi sto per morire, sto per morire”? Io ci divento scemo, ma com’è possibile ‘sta cosa?".
Lavoro, ma Matteo, felicemente fidanzato con Benedetta Mazza, pensa alle vacanze: "A luglio dovrei finire col programma e poi vediamo che succede. Andrò in vacanza a schiarirmi le idee e meditare su che cosa fare della mia esistenza. Nel frattempo spero che la gente di dimentichi di me come Marco: io con il tenero e timido Cesaroni non c’entro proprio un cazzo".