Meghan Markle e il razzismo dei tabloid inglesi: ecco le prove

In queste ore non si fa che parlare delle accuse di razzismo mosse da Meghan Markle e dal Principe Harry alla famiglia reale inglese e a parte della stampa del Paese più piovoso d’Europa. Ma i più, giustamente, non leggono i tabloid d’oltremanica e forse non sanno che effettivamente sull’ex attrice americana c’è stato un accanimento di alcune testate. Così abbiamo deciso di pubblicare alcuni screenshot che mettono a confronto il modo in cui sono state dipinte Kate Middleton, moglie del Principe William e futura regina, e Meghan. Dalle immagini appare chiaro come quest’ultima abbia subito un attacco ingiustificato, mentre la prima sia stata quasi “santificata”.

 

IL DAILY MAIL

Partiamo dal paragone tra due titoli fatti dal Daily Mail, uno dei principali tabloid inglesi. In entrambi i casi si parla di come durante la gravidanza sia Kate Middleton (qui incinta del terzogenito Louis) e Meghan Markle (in attesa di Archie) avessero preso l’abitudine di toccarsi spesso il pancione. Ma se nel primo caso, quello di Kate (bianca, inglese e di famiglia molto benestante), il gesto viene descritto come tenero e amorevole, nel caso di Meghan (straniera, birazziale e di famiglia non particolarmente ricca) lo stesso gesto diventa qualcosa di strano, quasi morboso, e ci si domanda se non si tratti solamente di vanità.

Due titoli del Daily Mail a confronto: uno sulla gravidanza della 'dolce' Kate, l'altro su quello della 'strana' Meghan

La traduzione del titolo dell’articolo su Kate è la seguente:

“Non manca molto! Kate incinta culla teneramente il suo pancione mentre porta a termine i suoi doveri reali prima del congedo di maternità. E William conferma che potrebbe partorire da un momento all'altro”

La traduzione del titolo dell’articolo su Meghan è la seguente:

“Perché Meghan Markle non riesce a tenere le mani lontane dal pancione? Alcuni esperti affrontano la domanda che sta facendo parlare la nazione: si tratta di orgoglio, vanità, recitazione o di una tecnica ‘new age’ per legare con il nascituro?”

 

IL DAILY EXPRESS

Passiamo ad un altro esempio. Questo è un altro tabloid, con una tiratura molto più bassa del precedente ma popolare tra le fasce più nazionaliste del Paese, il Daily Express. Qui la voglia di esaltare Kate e quella di denigrare Meghan sfiora quasi il ridicolo. Le due sono entrambe in gravidanza e si parla dell’avocado, un frutto esotico che negli ultimi anni ha conquistato il palato degli occidentali. Se quando lo si associa a Kate si tratta però di una perfetta cura per la nausea mattutina da dolce attesa, la stessa cosa non vale per Meghan. Anzi, nel titolo dell’articolo sulla moglie di Harry il frutto viene collegato al mancato rispetto dei diritti umani, alla siccità e addirittura ad una sorta di “vergogna” che dovrebbero provare i millennials (le persone nate tra inizio anno ’80 e metà anni ’90), ghiotti consumatori di avocado.

Un altro tabloid, il Daily Express, sfiora il ridicolo nel tentativo di esaltare la futura regina e contemporaneamente di gettare ombre sulla moglie di Harry, straniera e afroamericana

La traduzione del titolo sull’articolo di Kate:

“La cura di Kate per le nausee mattutine in gravidanza? Al Principe William è stato regalato un avocado per la Duchessa incinta”

La traduzione del titolo sull’articolo di Meghan:

“L’avocado tanto amato da Meghan Markle è stato collegato all’abuso dei diritti umani, alla siccità e alla vergona dei millennials”

Il riferimento è al fatto che per la produzione del frutto esotico verrebbero sfruttati i lavoratori e abbattute foreste per far spazio alle piantagioni. L’ironia è che però questo ovviamente vale solo se a mangiarlo è Meghan (che viene tirata in ballo in un articolo in cui nulla c'entra)…

 

Insomma, non sappiamo se effettivamente nella famiglia reale inglese ci sia un problema di razzismo. E probabilmente mai lo sapremo. Quel che è certo è che le accuse di Meghan ai tabloid appaiono invece piuttosto fondate, come dimostrano due dei tanti esempi che potrebbero essere fatti a riguardo.

 

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