Melissa Satta: 'Chi mi incontra per strada quasi non mi riconosce. Non sono una vip’

Melissa Satta non si definisce una vip, ma una ragazza come le altre. Anche nel suo libro, “M come Melissa”, edito da Mondadori, in libreria, l’ex velina 32enne lo sottolinea. E’ una ragazza come le altre. “Chi mi incontra per caso in strada quasi non mi riconosce”, ammette la showgirl e modella, anche stilista e ora scrittrice. Va in giro struccata e in tuta, desidera la normalità.

Melissa Satta, 32 anni, non si definisce una vip, ma una ragazza come le altre

E’ una ragazza come le altre. Melissa Satta a Visto sottolinea: “Lo sono sempre stata. Sono cresciuta in Sardegna, a Porto Cervo, tra mare e natura. Ho fatto tanto sport, karate e calcio.  A karate ho anche vinto i campionati regionali. E sugli stinchi ho ancora le cicatrici dei colpi presi giocando a pallone. Chi mi incontra per caso in strada, quasi non mi riconosce, vado a fare la spesa in tuta, struccata. Non ho una squadra di truccatori che mi segue quando mi sposto. Insomma, non sono una vip. Mi piace la normalità, mantengo un equilibrio domestico”.

 

Melissa Satta non si sente una vip, lo certifica il fatto, stando a quanto racconta, che nella vita di tutti giorni, durante la routine quotidiana, gli altri quasi non la riconoscono. E’ per questo che piace alle donne: “Intuiscono la mia naturalezza”.

La showgirl sottolinea che quando esce struccatat e in tuta a fare la spesa la gente quasi non la riconosce

Felicemente sposata con Kevin Prince Boateng, mamma del meraviglioso Maddox, la Satta in passato aveva raccontato a Grazia, parlando del suo successo: “Il grande svantaggio è che, nel momento in cui vorresti intimità, non ce l'hai più. Mi manca poter andare a cena fuori con mio marito. Anche passeggiare al parco con Maddox è complicato. Lui è piccolo, non sa che cosa vuol dire essere famosi, a volte, quando mi fermano per fare una foto, si spaventa e si mette a piangere. E io, in quel momento, vorrei essere solo 'Melissa la mamma', non il personaggio televisivo”. Ora, però, deve essere cambiato qualcosa.