Michela Quattrociocche, pazza delle donne della sua vita

Sul social posta un selfie in cui in primo piano bacia teneramente, tenendo gli occhi chiusi, Diamante, la secondogenita nata lo scorso 3 novembre e che tra pochi giorni compirà tre mesi. La bimba sbadiglia dolcissima, con il volto paffutello e rotondo. Indossa una tutina rosso ciliegia con il colletto bianco. Michela Quattrociocche è pazza della figlia, come è pazza pure delle altre donne della sua vita, la primogenita Aurora, 3 anni, e la sua giovane mamma Sabrina, 'nonna Biba' fantastica di due nipotine così care.

Michela Quattrociocche bacia teneramente la sua secondogenita Diamante, nata lo scorso 3 novembre

Michela Quattrociocche non si nasconde. Il suo quotidiano da genitore al momento predilige le cose semplici, momenti unici con le figlie e la madre, le donne della sua vita, quelle che le regalano un'esistenza al massimo. Poi certo, oltre alle 'donne della sua vita', come cinguetta lei stessa sul network, c'è il marito, Alberto Aquilani, con cui la 26enne vive una storia d'amore destinata a durare per sempre. Nonostante si siano incontrati giovanissimi e abbiano subito ingrandito la famiglia, in futuro potrebbero arrivare altre novità, anche se per il maschietto, eventualmente, bisognerà attendere un bel po'. Michela Quattrociocche ora si sta concentrando anche sul fisico, per tornare al top in pochissimo tempo e riprendere con la carriera da attrice.

La mamma dell'attrice 26enne, Sabrina, insieme alle nipotine Diamante e Aurora, 3 anni

Michela, quando può, il pomeriggio lascia a casa le bimbe dalla madre e si avvia in palestra. Non ha problemi a farsi un autoscatto davanti allo specchio dagli spogliatoi prima di entrare in sala e sostenere un allenamento duro, ma efficace.

Per Michela un selfie in palestra prima di andare ad allenarsi in sala

Le curve, grazie alla sua costanza, sono tornate a posto. In gravidanza stavolta è stata attenta a non prendere troppi chili in più e i risultati sono evidenti. Mamma gioiosa, ma pure donna che vuole cominciare nuovamente a marciare davanti alla cinepresa, perché il cinema le manca.