Milano. Con Mediawatch, comunicazione a tutto gossip

Serata di comunicazione, mondanità, dialogo. E non solo.
Si è parlato di gossip, di compensi vip, di media e si è discusso anche accaloratamente, alla cena di gala organizzata dall'Osservatorio giornalistico Mediawatch e dal suo fondatore Mario Furlan, in occazione dell'inaugurazione della stagione 2002-2003.
A Milano, di fronte alle guglie illuminate del Duomo, nella terrazza panoramica della Rinascente, hanno dato vita al dibattito rosa la firma di punta del gossip di Panorama, Alfonso Signorini, presto impegnato anche quotidianamente in tv, ed un'effervescente Simona Ventura, che a subire passivamente gli attacchi polemici sulle tasche dei vip proprio non ci sta.

La prima serata della stagione del “Rotary della comunicazione” è trascorsa piacevolemente e senza intoppi, alla presenza di 120 giornalisti ed esperti di comunicazione, fino a quando non si è iniziato a parlare dei compensi per le star. A provocare è stato Signorini, che ha affermato caustico: “è assurdo che delle nullità come Justine Mattera, che di buono ha soltanto le tette rifatte, guadagnino 10 milioni per stare un’ora in discoteca; ed è inquietante che ci siano tanti pirla disposti a pagare per vederla”.

E' seguita l'analisi di Furlan, docente di Teoria e tecnica della comunicazione all’università di Castellanza, per il quale “per diventare divi basta esporre il proprio faccione in video, su una rete importante, con una certa frequenza. E scatta l’effetto Grande fratello: senza saper né cantare né ballare né fare nulla di particolare entri comunque nell’Olimpo delle celebrità”.
“E’ immorale – ha aggiunto Signorini. – Non è giusto che emeriti cretini guadagnino cento volte più di un operaio che produce e suda”.

E a questa affermazione, è sbottata Simona Ventura: “Questi sono discorsi populisti, da comunisti! E’ il libero mercato a stabilire il valore di ciascuno. Se un divo è pagato tanto è perché fa guadagnare ancora di più. Come nel calcio. I calciatori sono pagati troppo? Balle. Le società non fanno beneficenza: se sganciano soldi è perché sanno che li ricaveranno con gli interessi. Quindi calciatori e star televisive producono ricchezza, esattamente come gli operai”.

Ma perché il gossip piace così tanto? Perché si ha voglia di conoscere i fatti privati delle star? “E’ perché vediamo più spesso le star dei nostri zii – ha spiegato Alfredo Rossi, vicedirettore di Novella 2000. - A forza di vederle in video diventano amici di famiglia. E allora scatta la voglia di saperne di più di loro: chi amano, cosa mangiano, come si divertono…”

Il gossip sempre più al centro del dibattito sulla comunicazione, quindi. Come dimostrano anche altri invitati illustri alla serata, quali ad esempio gli assessori provinciali Giuseppe Marzullo (Formazione professionale) e Paola Iannace (Cultura) e Gianluigi Montresor, amministratore delegato di Punto Com.

Assente giustificata, invece, la direttrice di GossipNews, Paola Porta, bloccata in redazione per l'implementazione di nuovi servizi sul sito Gossip.it, che a proposito del crescente interesse verso il gossip ha pero' raccontato via e-mail agli amici di Mediawatch una singolare recentissima esperienza: "Mi ha da poco contattato e chiesto aiuto una studentessa della facoltà di Scienza della Comunicazione - scrive - alla quale hanno assegnato una tesi sul gossip online: indice che il gossip sempre piu' entra nelle sfere culturali e sempre piu' appartiene alla collettività dei lettori".
Insomma, tra polemiche, osservazioni e commenti, senza prendersi troppo sul serio, anche il gossip puo' diventare una cosa seria.

Foto: Mediawatch