La moglie di Nainggolan, Claudia Lai, dopo il cancro: 'Le medicine mi logorano. Ho le ossa di una 60enne'

Claudia Lai, la moglie di Radja Nainggolan, dopo la sua battaglia contro il cancro cerca di tornare alla normalità, ma non è facile. A La Gazzetta dello Sport confessa: “Le medicine mi logorano. Ho le ossa di una 60enne”. Il 29 giugno compirà 39 anni, non ha il terrore di guardare in faccia la sua malattia. Accanto ci sono le figlie Aysha, 9 anni, e Mailey, 5, e la musica, a cui si aggrappa.

La moglie di Nainggolan, Claudia Lai, dopo il cancro: 'Le medicine mi logorano. Ho le ossa di una 60enne'

“Mi sono di nuovo iscritta in palestra e ho ripreso a fare attività dopo 4 mesi. Per le medicine che prendo devo fare almeno un’ora al giorno, anzi dovrei. Ma non ce la faccio ad essere così costante con le bambine e tutti gli impegni, allora vado tre volte a settimane e faccio due ore. Faccio pugilato e sollevamento pesi, ideale per me, mi aiuta fisicamente e mentalmente e mi lascia a casa tutti i dolori”, racconta al giornale. 

La Lai poi svela: “Mi aspettano 10 anni di terapia a casa, le medicine continuano a logorarmi e io fisicamente ho le ossa di una donna di 60 anni. Per evitare che continuino a mangiarmele devo tenerle sotto sforzo e prestare attenzione a tutto, anche alla dieta. Ho abbandonato quella oncologica perché mi aveva fatto dimagrire troppo, ora mangio un po’ di tutto, con attenzione e limiti. No alla carne rossa o ad alimenti che hanno troppi ormoni, sì alla bresaola o ad una coscia di pollo. Ho ripreso abbastanza peso, ovviamente mi concedo anche la pizza o qualcosa che mi va particolarmente”.

A quasi 39 anni confessa: 'La chemio ti devasta, le terapie oncologiche ti distruggono i denti'

Per lei niente superalcolici e un bicchiere di vino ogni tanto. Claudia sta anche curando i denti: “Se ne parla poco, secondo me. Le terapie oncologiche te li distruggono”.

Sogna di diventare una dj famosa, fa qualche serata a Cagliari intanto: “La musica è stata la mia salvezza”. E fa progetti, vuole partire: “Sono legata ad una puntura ogni 28 giorni, c’è stata prima la chemio e poi la pandemia, vengo da due anni durissimi. Ecco, non vedo l’ora di fare un bel viaggio: un mare lontano, gli Stati Uniti, una città europea. Voglio prendere un aereo e andare”.