''Naso rotto, cicatrice, due punti in testa'': Jo Squillo e la sorella gemella

Jo Squillo, cantante, giornalista, conduttrice. La 61enne non si ferma un attimo, il tempo passa ma la sua energia sembra sempre la stessa di 30 o addirittura 40 anni fa.

In una nuova intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’, ha raccontato un po’ del suo privato. A partire dal rapporto con sua sorella gemella. Sembra di capire che le due ne combinassero di tutti i colori.

Jo Squillo, 61 anni, parla di sua sorella gemella Paola e di quante ne hanno combinate

Parlando di com’è stato crescere con la gemella Paola, ha affermato: “Ho il naso rotto, una cicatrice, due punti in testa, ma ci volevamo un casino di bene! Eravamo dislessiche: ho scelto l’artistico, lei fotografia. Al corso di scenografia ho capito che non volevo costruire palcoscenici, ma starci sopra”.

Jo è una delle poche milanesi tali da ben sette generazioni: “Mi chiamo Giovanna Maria Coletti e sono una delle ultime milanesi doc, nella nostra casa in Città Studi parlavamo in milanese. Mia madre si è occupata di me e mia sorella gemella fino a quando non siamo cresciute, poi ha cominciato a fare la rappresentante di filati”.

Il tempo passa, ma Jo Squillo continua ad avere una forza e un'energie incredibili

Il mondo dello spettacolo è sempre stato il suo sogno: “Non volevo avere un capo sopra di me. Per pagarmi gli studi, a 17 anni, facevo la commessa in una drogheria in viale Lunigiana. Nell’intervallo mangiavamo pane e mortadella di nascosto. Mi ha aiutata ad ascoltare gli altri”. Ma ha fatto anche altri lavori umili: “La cameriera. Lì ho imparato l’umiltà: la sera contavamo i tovaglioli per la lavanderia. Oggi chi conterebbe i tovaglioli sporchi...”.

Infine ha raccontato com’è nato il suo nome d’arte: Gio è diminutivo di Giovanna e in casa avevamo il duplex: una volta per chiamare ci si metteva d’accordo con i vicini. Una linea telefonica aveva due utenze, la vicina ci gridava dalla finestra: ‘Mettete giù questo telefono!’. Con due gemelle in casa la linea era sempre occupata”.

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