Onoreficenza a Eros, scoppia la polemica

E' proprio vero: in tempi di "par condicio" e "fuorionda" bisogna star davvero attenti a ciò che si dice.
Ne sa qualcosa il grande Eros Ramazzotti, oggi insignito dell'Onoreficenza della Repubblica da Gianni Letta, nella sala stampa dell'Ariston Roof a Sanremo, insieme ai colleghi Pausini, Bocelli e - per interposta persona - Zucchero.
Due le dichiarazioni incriminate. La prima di valenza politica, la seconda una semplice battuta.
"Bisogna pensare alla musica anche in altri momenti, non solo sotto Sanremo e sotto elezioni", dichiara Eros al sottosegretario. E, poco dopo, riguardo alla croce di commendatore: "E' veramente brutta! Sono onoratissimo, ma una cosa devo dirla: non potevano farla più carina? Di design... magari che ne so, di Giugiaro o Pininfarina...".
Scherza, Eros. Una semplice, infelice uscita, per sdrammatizzare il momento, sdoganata tra i finti battibecchi con i fotografi e il racconto delle reazioni dei suoi amici. Con ogni evidenza, solo una battuta, sicuramente evitabile.
Ma, si sa, a Sanremo ogni occasione è buona per chiacchierare e crear polemica, e così inizia il valzer delle dichiarazioni, che altro non hanno ottenuto che esasperare la situazione.
Ha aperto le danze la sala stampa, rimarcando la frecciatina a Letta e la gaffe del neo-commendatore del pop.
Risposta repentina di Eros, costretto ad un comunicato: "Le mie parole sull'estetica dell'onoreficenza volevano solo essere una battuta fatta per sdrammatizzare la tensione dell'evento. Non era mia intenzione mancare di rispetto a un simbolo istituzionale così importante, di cui sono profondamente orgoglioso come artista e come italiano. Pertanto chiedo scusa se le mie parole possono essere state interpretate come un'offesa alle istituzioni italiane".

Equivoco risolto? Macchè. Inizia a girar voce che la Rai abbia chiesto ad alcuni giornalisti presenti di sorvolare sull'accaduto, sia per quanto riguarda il risvolto politico, sia quello goliardico.
E l'Usig Rai interviene: smentisce categoricamente di aver chiesto ai giornalisti di censurare la dichiarazione politica di Ramazzotti, ma ammette di aver solo richiesto di trattare la battuta sulla croce in maniera limitata, evitando di dare importanza alla cosa, e ponendo invece l'accento sull'eccezionalità dell'evento.
Questione chiarita. O quasi: l'ultimo capitolo della vicenda riguarda il telegiornale delle 20,00 di Rai1, proiettato in sala stampa, nel quale non c'è menzione alcuna sullo scivolone di Ramazzotti.
La censura non c'è, ma un po' s'intravede. E ci si chiede se, non prendendo tutto troppo sul serio, e sorridendo su una semplice battuta invece di esasperare toni e polemiche, alla fin fine non possa avvenire il miracolo: anche il Festival di Panariello potrebbe arrivare a divertire.

TUTTE LE FOTO DELLA CERIMONIA CON EROS, LAURA E ANDREA

Foto: D.Rizzo © Gossip.it