Paola Barale: 'Ho l'ego ridimensionato, non ho più la popolarità di una volta'

Paola Barale rimane lontana dalla tv, preferisce il teatro in cui recita nei panni di Susanna Rolandi, l’amante di un sottosegretario, nella pièce “Se devi dire una bugia dilla grossa”. A Chi la bionda 55enne confessa: “Ho l’ego ridimensionato, non ho più la popolarità di una volta”. Ma ammette di aver ‘fatto pace’ con questo cambiamento drastico nella sua vita.

Paola Barale: 'Ho l'ego ridimensionato, non ho più la popolarità di una volta'

“Il mio ego è già stato ridimensionato da un po’: non ho più la popolarità di una volta, i ragazzi oggi non conoscono la mia carriera e non mi riconoscono. Ma io con questa cosa qua già ho fatto pace. Certo, è gratificante quando una persona ti ferma e ti fa dei complimenti, ma a me piace esserci per quello che faccio e che amo fare, se devo stare su un giornale per gossip, preferisco di no, ho ancora un po’ di pudore. Una volta mi fermavano perché facevo qualcosa che amavo, amavo ‘Buona Domenica’, ma poi è cambiato tutto. E ora finalmente sono arrivata al teatro che è qualità”, spiega la Barale.

La showgirl poi sottolinea: “Preferisco avere poche persone che mi fermano per questo, che quelli che mi fermavano per altro o mi riconoscevano per altro”.

E' delusa dai rapporti passati. La 55enne è stata sposata con Gianni Sperti, 47 anni, dal 1998 al 2002

Single, non cerca l’uomo giusto. Paola Barale precisa: “No. E non è neanche perché sono rimasta abbastanza delusa dalle mie storie precedenti, ma è che quando impari a stare sola, capisci quanto ci stai bene. E io dai 16 ai 48 anni sono stata accompagnata…”. Sui legami deludenti chiarisce: “Mentre ci stai non lo sai, ti fai i tuoi giri. La prima impressione è sempre quella giusta, però, poi uno ti piace, lo frequenti e giustifichi tante cose, ma quel segnale dell’inizio ti arriva, soltanto che io a quel segnale ho imparato a dargli ascolto dopo i 48 anni”.

La showgirl è stata legata a Raz Degan, 53 anni, dal 2002 al 2015

Paola sola si sente più libera: “E’ spiacevole dire ‘sono sola’ dandogli un’accezione negativa, ci sono state volte che io in coppia mi sono sentita solissima, ora non mi sento sola”.