Raffaella Carrà, Cristiano Malgioglio parla dell'ultima telefonata ricevuta dalla showgirl un mese fa: 'Ecco cosa mi ha detto'

Cristiano Malgioglio è devastato per la morte di Raffaella Carrà. Amico e collega della 78enne, profondamente legato alla mitica bionda per la quale aveva scritto brani di successo come “Forte, forte, forte” e “A far l’amore comincia tu”, l’artista 76enne era all’oscuro della malattia che l’ha colpita, sembrerebbe un tumore ai polmoni, e portata via in pochissimo tempo. All’Adnkronos parla dell’ultima telefonata ricevuta dalla showgirl, solo un mese fa. Rivela per la prima volta cosa gli ha detto Raffa.

Raffaella Carrà, Cristiano Malgioglio parla dell'ultima telefonata ricevuta dalla showgirl un mese fa: 'Ecco cosa mi ha detto'

Commosso, vicino alle lacrime, Malgioglio ricorda la sua Raffaella. “Non ricordo cosa le dissi, l’avevo salutata e lei aveva riso come sempre. A un certo punto aggiunse: ‘Ti prego Cristiano, quando arrivi tu la televisione cambia colore, non cambiare mai’. Allora non capii cosa volesse dirmi, non mi aveva mai parlato così, ma ora so che quello era un messaggio di amore, di addio per me”, confida.

 

Poi Cristiano aggiunge: “Ogni volta che ci ripenso mi commuovo. Raffaella era un’artista completa, sapeva fare tutto: stare in scena, ballare, cantare, recitare donne. Un po’ come Loretta Goggi e Rita Pavone. Era una donna forte che ha sacrificato la sua vita personale per il lavoro. Oggi non solo la stampa italiana ma anche quella estera parlano della scomparsa della Carrà e questo non è mai avvenuto per nessuno”.

Amico e collega della 78enne da decenni, ricorda commosso la mitica bionda

Cristiano Malgioglio svela pure quando ha incontrato l’ultima volta Raffaella Carrà, è accaduto poco dopo la sua uscita dal Grande Fratello Vip: “Aveva fatto una cena per me, è stata meravigliosa. Le raccontai tante cose e abbiamo riso come matti. Raffaella con me si divertiva molto, aveva il dono della risata. A casa era una donna normalissima, non era la star che tutti conosciamo. Era la persona più semplice che potesse esistere”.

Infine conclude affranto: “La sua morte mi ha spiazzato, non mi ha mai parlato della sua malattia, sono stato malissimo”.