Rita Bonaccorso, sfrattata dalla sua villa a Palermo, vive in tenda

Rita Bonaccorso, 48 anni, sfrattata dalla sua villa con piscina a Palermo, ora vive in una tenda canadese montata davanti al cancello della sua ex abitazione. Sabato scorso gli ufficiali giudiziari hanno apposto i sigilli alla casa, che andrà in vendita all'asta, pignorata dal tribunale per una truffa.

Rita Bonaccorso, sfrattata dalla sua villa a Palermo, vive in tenda davanti al cancello di casa

"Non mi hanno permesso di prendere i miei vestiti, le mie cose. Hanno messo i sigilli alla casa e io non ho più nulla", ha scritto Rita Bonaccorso, ex moglie di Totò Schillaci, sulla sua pagina su Facebook. Sfrattata dalla villa a Palermo, vive in tenda e non si arrende a una vicenda che da ben 20 anni la tiene sotto scacco.
"Questa è la situazione attuale e non mollo, come non mollano i troll pagati "chissà mai da chi" per gettare discredito sulla mia persona. Non è difficile riconoscerli, scrivono in questo caso negativamente, commettendo diversi errori - commenta ancora sul social l'ex Lady delle 'notti magiche' - Sarà sufficiente andare nel loro profilo e capirete dalla mancanza di foto, oppure da immagini postate e rintracciabili sul web o dalla foto della zia dell'amico morta oppure ancora immagini con soggetti lontanissimi, usate come immagine del profilo per rendersi subito conto che sono dei troll. I loro profili sono solo pieni di post condivisi, senza mai un espressione o un pensiero, sono semplicemente TROLL. Gente pagata a due, a volte anche tre, centesimi a messaggio per scrivere idiozie. Vi invito a segnalarli e li vedrete ben presto scomparire come aghi in un pagliaio".
Sfrattata dalla villa a Palermo, vive in tenda. Rita Bonaccorso ha provato a tirarsi fuori da tutto. Anche in tv ha lanciato i suoi appelli. "Credono che io sia "socia apparente" di una gioielliera che comprò da una ditta svizzera anelli, bracciali, diamanti e rubini per 390 milioni di lire senza mai saldare il conto - spiega a Repubblica - Io non c'entro niente con questo fallimento, non c'entro niente con questa storia, non sono mai stata socia di nessuno"
Negli anni Novanta Rita accettò di fare da testimonial a un'amica che stava per aprire una gioielleria, insieme a lei scelse i preziosi mai pagati, che finirono presto al centro di una rapina per i giudici 'simulata' dalla proprietaria del negozio. La gioielleria fallì e da lì in poi per la Bonaccorso iniziarono i guai.
Totò, l'ex, non l'ha abbandonata: "Mi ha aiutata a pagare le parcelle dei legali finché ha potuto. Ma ha un'altra famiglia ed è giusto che pensi a loro".
"Sono dentro a questa tenda per difendere un diritto che è di tutti, quello alla casa, alla dignità", sottolinea. Si vuole battere per "l'impignorabilità della prima casa". Gli avvocati costano, però, e lei non ha più nulla.
Rita ha appena preso il diploma da estetista: "Voglio poter fare il mio lavoro, ma ho bisogno della mia casa che è la mia vita ". Per la vicenda ha tentato il suicidio due volte, ora non lo farebbe più, ma vuole avere la possibilità di andare avanti. Spera le sia data. Del suo passato non rimpiange niente. In questa storia, ribadisce, è solo una vittima.

 

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