Sanremo 2019 al via: tutto pronto per il Festival

Sanremo 2019 è al via. E’ tutto pronto per il Festival. I riflettori sono tutti puntati sull’Ariston. Claudio Baglioni, Virginia Raffaele e Claudio Bisio assorbono l’energia elettrizzante che si respira, davanti ai media smorzano le polemiche e assicurano che cercheranno di non crearne delle nuove. Il direttore artistico sottolinea: "Non sarà un festival politico, almeno non nell'accezione che si può pensare. Il nostro sarà un festival che si basa sulle canzoni”.

Claudio Baglioni con Virginia Raffaele e Claudio Bisio davanti ai fotografi: il Festival di Sanremo 2019 è al via

Sanremo 2019 inizia la sua lunga maratona a partire da stasera, martedì 5 febbraio, andrà avanti fino al sabato 9. Festival al via con grandi nomi all’Ariston. La prima serata si aprirà con Andrea Bocelli che torna dopo venticinque anni dalla sua prima apparizione. Tra le ultime sorprese Riccardo Cocciante, ospite alla seconda serata. “Sarà un Festival molto simile a quello anno scorso - spiega Baglioni -  più che nazional popolare, sarà popolar nazionale perché ritengo che l'internazionalità sia nel fatto che molti degli artisti italiani sono grandi artisti anche all’estero”.

 

La giuria d'onore sarà composta dal presidente Mauro Pagani, Ferzan Ozpetek, Camila Raznovic, Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, Beppe Severgnini, Serena Dandini e Jo Bastianich.

“Spero di essere all'altezza, l'anno scorso ho fatto 10 minuti quest'anno 25 ore. Per me è un regalo. Imitazioni? Non metterò nessuna maschera, quest'anno Claudio ha voluto proprio me”, dice Virginia Raffaele ai giornalisti. E’ emozionata, Sanremo 2019 è una grande responsabilità da portare sulle spalle. Ora che è al via, impossibile che non tremino un po’ le gambe.

I tre in conferenza stampa rispondono alle domande dei giornalisti

“Sono due mesi che proviamo, mi sento come un'atleta pronto per una gara - ironizza Claudio Bisio - Prometto di essere me stesso. La mia storia la conoscete, ho recitato testi di Pennac, De André, Michele Serra. Se mi avete chiamato è per essere me stesso, con garbo. Non parlerò di migranti né dei nuovi esami di maturità, ma neppure della Juve e dei rigori non dati”.

“Non duetterò con gli ospiti con le mie canzoni - precisa Baglioni - è una cosa già fatta l'anno scorso e oltretutto voluta proprio dai cantanti. Canterò canzoni di altri autori”. E aggiunge: “Duetterò con gli ospiti sulle loro canzoni o canteremo brani di un repertorio terzo. Apriremo tre serate con mie canzoni accarezzando il concetto di kolossal, di teatro totale sul palco dell'Ariston, un po' come è accaduto nei miei concerti: avremo coreografie mutuate dallo show, firmate da Giuliano Peparini, e parte della squadra di ballerini che mi ha seguito nel tour”.

“La credibilità di Baglioni, la sua capacità artistica di attrarre attenzione è stata straordinaria, tale da assicurare un grandissimo beneficio economico”, fa sapere Teresa De Santis, direttore di Rai Uno. La raccolta pubblicitaria vola: “Viaggia tra i 28 e i 29 milioni, almeno 3 di più dello scorso anno. Parallelamente c'è stato un lavoro molto forte di contrazione dei costi. Molti artisti, anche grandi, sono venuti a titolo nominale, a meno dei rimborsi spese”. Tutto “in linea con il momento del Paese: è una forma di rispetto degli artisti nel rapportarsi con il resto di un paese che qualche volta soffre e arranca”.