Stella tra le stelle: George Clooney nello spazio con 'Solaris'

Una bellissima storia d'amore intimista e proiettata in un futuro senza data, ''Solaris'', scritto nel 1961 da Stanislaw Lem, approdò per la prima volta sul grande schermo nel 1972, diretto da Andrei Tarkovsky. Nel 2003 torna in tutte le sale scritto, diretto e montato da Steven Soderbergh (''Ocean's Eleven'', ''Traffic''), che ne ha curato personalmente anche la fotografia. ''Finora non mi ero mai avvicinato alla fantascienza, soprattutto perché l'aspetto tecnologico di questo genere non mi interessa molto, - racconta il regista -non mi interessa un film che spiega come sarà la tecnologia di qui a qualche decennio. La differenza maggiore tra la nostra versione di 'Solaris', il film di Tarkovsky e il romanzo è che nel nostro film si spiega in dettaglio il rapporto tra Kelvin e sua moglie, ciò che è successo loro sulla Terra, anni prima. Questo è ciò che veramente mi interessava. Ritenevo che, se devi interrogarti sul fatto che un personaggio sia o meno condannato a rivivere i suoi rapporti sempre allo stesso modo, fosse necessario capire cosa gli è successo in precedenza''.

Prodotto dai soci della Lightstorm Entertainment, James Cameron, Rae Sanchini e Jon Landau e distribuito dalla 20th Century Fox, 'Solaris' si avvale di un cast d'eccezione. George Clooney è Chris Kelvin, il protagonista, Natascha McElhone interpreta il ruolo della sua amata moglie Rheya, Jeremy Davies e Viola Davis sono gli scienziati a bordo della stazione spaziale, disperatamente impegnati nella soluzione del mistero di Solaris prima che questo li distrugga tutti, mentre l'attore tedesco Ulrich Tukyr è Gibarian, il comandante della missione Prometeo. L'affascinante George, già interprete di due film con Soderbergh ('Out Of Sight' e 'Ocean's Eleven') e socio del regista nella società di produzione Section Eight, ha fatto di tutto, pur di conquistare la parte del protagonista: ''Ho dovuto spingere molto per avere questo ruolo. Dopo aver letto il copione, ho scritto a Steven una lettera in cui dicevo, 'Non so se sarò in grado di farlo, ma mi piacerebbe provarci'. Questo è realmente un film da attori, ed è la cosa più difficile e paurosa che abbia mai fatto. Se devi rischiare come attore, l'unica persona con cui farlo è Steven. È bravo perché è molto chiaro, come dovrebbe essere un buon regista''.

Nel descrivere le complesse tematiche del film, Clooney si lascia andare e spiega: ''Ciò che rende 'Solaris' così importante al giorno d'oggi è che affronta i temi su cui tutti ci interroghiamo quotidianamente: la vita, la morte, l'aldilà. I temi su cui non abbiamo nessuna risposta. Vogliamo sempre definire tutto, e ciò che non possiamo definire ci spaventa. Vogliamo sapere dove finisce l'infinito, quando finisce l'eternità. Ciò che sappiamo come umani è limitato da un principio, una metà e una fine. In questa storia nessuno ha delle risposte, ma solo delle ottime domande''.

Un film diverso, kubrickiano, una storia che porta a riflettere sulla nostra natura, come racconta James Cameron: ''Questo non è un film d'azione, e il pubblico deve saperlo da subito. Questa è fantascienza così come la fantascienza veniva concepita negli anni Cinquanta e Sessanta, quando era una fiction fatta di idee e di persone. Questo film ci trasporta ai confini dell'universo, dove ciò che si trova è solo se stessi. Kelvin deve fare i conti con la sua memoria, rivivendo ciò che ha attraversato, la sua colpa, la sua colpevolezza, gli errori che ha commesso. E forse avrà l'opportunità di modificarli, forse no''. Già, avere una seconda scelta, modificare i propri errori: sarà possibile?

Chi volesse scoprirlo non deve far altro che correre nelle sale a vedere "Solaris", dal oggi 28 marzo al cinema.

Foto: E. Rossi ©Gossip.it